Scuola, 15.000 bimbi a casa. E oggi disagi per lo sciopero

Primarie e secondarie, al primo positivo molti genitori non mandano più i ragazzi

Scuola, 15.000 bimbi a casa. E oggi disagi per lo sciopero
L’impennata di positivi tra i banchi di scuola e il caos generato dalla marcia indietro sulle disposizioni della Dad lasciano a casa 15 mila studenti. Nei 312 istituti...

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L’impennata di positivi tra i banchi di scuola e il caos generato dalla marcia indietro sulle disposizioni della Dad lasciano a casa 15 mila studenti. Nei 312 istituti comprensivi della Capitale negli ultimi 9 giorni si sta registrando infatti pure un’assenza di massa dei piccoli studenti. A scatenare il caos nelle aule sono anche le direttive sulla Dad: il dietrofront dei Ministeri di Salute e Istruzione nel giro di 24 ore, tra il 30 novembre e il 1° dicembre. Le direttive sanitarie con cui si torna alle lezioni da casa sono state infatti cambiate. Il 30 novembre, la nota disponeva l’isolamento per i compagni con un solo un positivo. Poi la revoca, con cui si è tornati invece alla Dad automatica nel caso di tre positivi. Generando così un effetto domino difficile da arginare. «I genitori quando c’è un solo positivo in classe, e la comunicazione arriva nelle chat delle famiglie che sono sempre in contatto, per paura non mandano più i più figli a scuola» spiega Valeria Sentili, vice presidente di Assopresidi Roma e dirigente dell’Istituto comprensivo Francesca Morvillo, alla Borghesiana. Ma il nodo, in questo caso, è proprio la Dad che non può essere richiesta fino a quando non si registrano 3 positivi nella stessa classe. 

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I numeri

Un fenomeno che a macchia di leopardo si sta verificando in tutti i quadranti della Capitale con numeri sempre più preoccupanti. 
«Ai ragazzi a casa in isolamento domiciliare, per cui è possibile organizzare le lezioni on line si sommano quelli che restano a casa, ma per cui non possiamo fare nulla perché non ci sono i tre positivi in classe. E così perdono ore e ore di lezioni. Ma abbiamo le mani legate perché la disposizione è molto chiara e non possiamo intervenire» conclude la preside Sentili. 

Intanto il numero dei ragazzi in Dad: sono 13 mila quelli che da questa settimana stanno seguendo le lezioni da casa perché in classe sono stati tracciati tre contagiati. A cui si sommano i 2 mila che i genitori non stanno mandando in aula perché un loro compagno è risultato positivo: «Purtroppo le due direttive - conferma Cristina Costarelli di Assopresidi - hanno mandato in confusione i genitori e alimentato la paura del contagio». 

Assenze e ore di lezioni che i giovanissimi stanno perdendo: «Anche nella mia scuola sto registrando purtroppo un aumento di assenze. Eppure le direttive ora sono chiare, al terzo contagio scatta la didattica a distanza» conferma Annalisa Laudando dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo via Poseidone sulla Casilina. 

Lo sciopero

Scenderanno in piazza questa mattina alle 10,30 i prof per protestare sui temi economici e contrattuali. Parteciperanno i segretari generali di Flc Cgil, Uil con il corteo che partirà da Porta San Paolo per poi concludersi alla sede del Ministero dell’Istruzione a viale Trastevere. Anche Cobas e Cub protesteranno con uno sciopero nazionale: «Dopo decenni di tagli alla scuola - spiegano in una nota - e due anni di emergenza, l’esecutivo Draghi prosegue, in linea con i governi precedenti, nell’attacco al diritto all’istruzione e ai lavoratori della scuola». Una mobilitazione a cui si chiede di aderire anche per «gli aspetti normativi legati al rinnovo del contratto. La nostra categoria è vittima da anni di un impoverimento costante che grida vendetta» concludono i sindacati. 

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Il Messaggero