Atac, il prefetto taglia le ore di sciopero: domani stop bus e metro fino alle 12.30

Atac, il prefetto taglia le ore di sciopero: domani stop bus e metro fino alle 12.30
Il prefetto Franco Gabrielli cala la mannaia sullo sciopero dei trasporti: durerà 4 ore anziché 24. Dopo un tira e molla di due giorni con i mini-sindacati di Atac...

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Il prefetto Franco Gabrielli cala la mannaia sullo sciopero dei trasporti: durerà 4 ore anziché 24. Dopo un tira e molla di due giorni con i mini-sindacati di Atac che avrebbero voluto trasformare il Natale di Roma nella festa del traffico, il numero uno di Palazzo Valentini ha deciso di intervenire e sforbiciare pesantemente la durata della protesta indetta dall'Orsa Tpl. Lo sciopero ci sarà, ma solo dalle 8.30 alle 12.30, come avevano richiesto altre 4 sigle (Faisa-Confail, Sul-C.T, Usb-Lavoro Privato e Utl). «Siamo arrivati a questa decisione - spiegavano ieri dalla Prefettura - dopo che Atac e Roma Capitale nei giorni scorsi avevano paventato le ripercussioni che uno sciopero di 24 ore avrebbe comportato sulla tenuta dei livelli minimi essenziali del trasporto urbano».


«INCOLUMITÀ DEL PERSONALE»
Gabrielli, nonostante il pressing informale dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, alla fine non ha optato per la precettazione, ma ha deciso comunque di emanare un'ordinanza per ridurre la durata della mobilitazione (e dei disagi). Una mossa che da una parte punta a far «rispettare i diritti costituzionalmente garantiti alla mobilità», e che dall'altra vuole evitare che qualche pendolare, esasperato per i continui disagi nel trasporto pubblico cittadino, se la prenda con i conducenti, scene già viste a ripetizione nelle ultime settimane. Non a caso la stessa Prefettura ieri sottolineava che la riduzione dell'orario è stata adottata «anche alla luce di alcuni episodi di intemperanza ai danni del personale di Atac che potrebbero acuirsi nel caso di prolungati disagi».
A dire il vero, il prefetto avrebbe voluto evitare del tutto «l'ennesima giornata di passione» ai romani, per giunta nel giorno delle celebrazioni della fondazione della città. «Nella giornata del 21 aprile - spiegavano ieri sempre da Palazzo Valentini - il sistema del trasporto pubblico sarà sottoposto ad un ulteriore stress, dovuto al prevedibile incremento del flusso di visitatori che interesserà la Capitale per il Natale di Roma e per il concomitante svolgimento del Giubileo». Flussi che si aggiungeranno «ai consistenti movimenti turistici che, come di consueto, si registrano durante la stagione primaverile, in particolare nel periodi vicini ai ponti del 25 aprile e del 1 maggio».
Il tentativo di mediazione con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali però è andato a vuoto. Ancora prima di incontrare il prefetto, dalle agenzie stampa, i sindacalisti avevano fatto capire che non ci sarebbero stati ripensamenti.
 
METRO VERSO LA CHIUSURA
Ecco allora che la decisione della Prefettura è sembrata inevitabile. Il rischio però è che la metro chiuda di nuovo, proprio mentre in Campidoglio inizieranno le celebrazioni del 2769mo compleanno dell'Urbe. Anche perché, come si è già visto in passato, per rallentare le corse di bus e metro, basta uno sciopero qualsiasi, anche quando a convocarlo sono sindacati che sulla carta rappresentano poche centinaia di lavoratori. Soprattutto in metropolitana, dove i mal di pancia dei macchinisti verso la riforma del contratto di lavoro (che prevede di timbrare il cartellino a inizio e fine turno) hanno quasi sempre portato allo stop delle corse sulle linee A e B.

Insomma, la festa di domani - con decine di eventi in programma in tutta la città, dal concerto sotto al Marco Aurelio, all'apertura gratuita dei musei capitolini, al Foro Romano che brillerà di nuova luce grazie al nuovo impianto di illuminazione - sarebbe stata oltremodo caotica, con i bus a singhiozzo e le metro chiuse per tutto il giorno, a partire da quella a due passi dal Circo Massimo che ospita ogni anno la sfilata di centurioni e bighe. Un pericolo che, dopo l'intervento della Prefettura, sarà evitato, almeno nel pomeriggio.
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Il Messaggero