Le prime sanzioni contro lo sciopero bianco dei macchinisti che anche ieri hanno rallentato i treni della metro A e B stanno arrivando. Il 40 per cento, secondo il sindaco,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il prefetto è stato informato della situazione di crisi e si potrebbe arrivare alla precettazione. L'inchiesta interna sarà conclusa in pochi giorni: se si dovesse dimostrare che alcuni macchinisti hanno applicato delle forme di protesta irregolari, saranno sanzionati o anche licenziati. Allo stesso modo l'Autorità garante degli scioperi attende di ricevere una relazione. Ieri i report sull'andamento del traffico erano ancora negativi: ritardi sulla A e sulla B, appena un treno ogni 30 minuti sulla Roma Lido. In sintesi: prosegue il caos sulla metro.
TRATTATIVA
Oggi l'assessore ai Trasporti, Guido Improta, vedrà i sindacati (da cui è partita la richiesta dell'incontro) per tentare di riallacciare il dialogo. I vertici di Atac stanno già trattando sul contratto integrativo disdetto, visto che prevedeva una serie di benefici economici che non potevano essere misurati sulla base alle ore realmente lavorate. E qui si arriva a uno dei punti chiave dello scontro: l'uso del badge introdotto dal primo luglio. Quattro macchinisti su 10 si rifiutano di timbrare il cartellino. Atac vuole aumentare da 736 a 950 le ore lavorate all'anno e vuole farlo con uno strumento di misura imparziale. Il sindaco Ignazio Marino ha spiegato in un videomessaggio su Facebook: «Molti treni della A e B non sono usciti dalle stazioni, abbiamo avuto gravi rallentamenti, assembramenti di persone e disagi. Ho chiesto al direttore generale dell'Atac, Francesco Micheli, di mettere insieme una task force per studiare i comportamenti individuali e capire esattamente cosa sta accadendo, e se è il caso di arrivare a delle sanzioni. Abbiamo, purtroppo, il 40% dei macchinisti che si rifiuta di timbrare il cartellino. Io credo che questo sia inaccettabile». Marino e Atac hanno concordato di far scendere nelle stazioni 120 dipendenti del customer care per contingentare gli afflussi quando, a causa della diminuzione dei treni che passano, si affollano troppi passeggeri sulle banchine.
REAZIONI
I sindacati sanno che la situazione è incandescente. Gianluca Donati, Cisl: «Annullare parte della contrattazione integrativa del personale e modificare in un sol colpo la gestione della vita dei lavoratori non poteva che provocare scossoni». Alessandro Capitani, Cgil, contesta il confronto con i macchinisti dell'Atm di Milano che lavorano 1.200 ore all'anno rispetto alle 736 dei romani: «Gli sprechi di Atac sono altri. Sull'evasione tariffaria, a Milano vengono erogate sanzioni per 8 milioni, a Roma 1,5. Tutto questo in un'azienda che ha 80 dirigenti, di fronte ai 31 di Atm». Alessandro Onorato (Lista Marchini): «Il trasporto pubblico è ormai da terzo mondo e la colpa è sempre di qualcun altro. Al sindaco resta la possibilità di togliere il disturbo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero