Roma, schiacciata dal cancello nel cantiere: ditta nei guai

Roma, schiacciata dal cancello nel cantiere: ditta nei guai
La manutenzione del cancello era stata affidata a un tecnico non esperto. E dopo la riparazione nessuno si è occupato di controllare i lavori svolti. La procura ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La manutenzione del cancello era stata affidata a un tecnico non esperto. E dopo la riparazione nessuno si è occupato di controllare i lavori svolti. La procura ha completato le indagini e si prepara a chiedere un processo per omicidio colposo sul caso della cancellata del cantiere delle ex Torri del ministero delle Finanze all'Eur che a ottobre, sganciandosi, ha ucciso una passante, Isabella Monti, una casalinga di 66 anni, carica di buste della spesa. Nel mirino del sostituto procuratore Carla Canaia la ditta, la Varian, incaricata di demolire i due palazzoni.


L'ERRORE
Rischiano di finire a processo in cinque: Francesco Angelelli, responsabile legale della società, e Franco Carioti il capocantire, ed ancora il coordinatore della sicurezza di una ditta sub appaltatrice, Mauro Angeletti, e l'operaio della Varian a cui era stato assegnato il compito di aprire e chiudere il cancello, Ayoub Maataoui. Ma anche un tecnico esterno - Giuseppe Zacardo - incaricato proprio dalla società edile di riparare i quattro cancelli di acceso alle Torri, tra cui quello sul lato di viale America, che uscendo dai binari si è schiantato sulla passante. A stabilire l'errore nella riparazione della cancellata, una perizia disposta dal magistrato. I binari che avrebbero dovuto tenere l'inferriata, un macigno di oltre 650 chili, riparati alla meglio, non hanno retto al peso. Per rimuoverla si sono precipitati una decina di operai, ma purtroppo per la casalinga non c'è stato scampo.


La signora in quel momento stava chiacchierando con la figlia durante una passeggiata e non ha avuto nemmeno il tempo di rendersi conto quanto le stava accadendo. Alla figlia, scampata dalla stessa fine per miracolo, è rimasto l'orrore di cercare di soccorrere per prima la madre, martoriata sotto quel peso enorme. La sera, dopo le sette, la morte in ospedale ha spento anche la speranza. Nonostante il delicato intervento chirurgico eseguito al Sant'Eugenio la donna non ce l'aveva fatta. Particolarmente delicata la posizione del fabbro. Secondo il pm avrebbe «operato erroneamente la saldatura del cancello senza inserire un dispositivo ammortizzante per l'azionamento manuale». Ed accettato «l'incarico senza specifica preparazione professionale». Il tecnico (secondo la Varian specializzato) ha sempre negato di aver riparato il cancello, circostanza smentita dalle indagine difensive svolte tra gli altri dall'avvocato Luca Maori per conto del titolare della ditta appaltatrice.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero