Scarpellini, il sistema dei favori: altri quattro politici indagati

Scarpellini, il sistema dei favori: altri quattro politici indagati
Aveva un finalità precisa, la strategia dell'imprenditore Sergio Scarpellini: «Ho sempre pensato che ove avessi fatto una cortesia, avrei potuto ricevere analoghe...

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Aveva un finalità precisa, la strategia dell'imprenditore Sergio Scarpellini: «Ho sempre pensato che ove avessi fatto una cortesia, avrei potuto ricevere analoghe cortesie in cambio», racconta alla pm Barbara Zuin e ai carabinieri del Nucleo investigativo nel dicembre 2016, subito dopo l'arresto per avere corrotto l'ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi, Raffaele Marra. Dice di avere una lista di politici a libro paga, gli stessi che ora sono finiti sul registro degli indagati. Sono dieci in tutto, quindi quattro in più rispetto ai nomi resi noti finora, del sindaco di Ponzano, Enzo De Santis, arrestato due giorni fa, degli gli ex parlamentari Denis Verdini e Luciano Ciocchetti, dell'ex consigliere comunale di Capena, Dario Sestili, e dell'ex presidente dell'assemblea capitolina Mirko Coratti, del Pd. La lista fornita da Scarpellini, però, era più lunga. Aveva parlato anche di favori all'Associazione dei cristiano popolari dell'ex ministro alla funzione pubblica Mario Baccini, che avrebbe ottenuto per un anno un appartamento. Circostanza finita nel mirino dei pm.


Pagare i politici era un'abitudine. Tanto che, intercettato con un amico, l'imprenditore si lamentava dei controlli sempre più stringenti e «palesava la necessità di aggirare le normative per consegnare denaro ai partiti», sintetizza il gip Maria Paola Tommaselli. L'interlocutore gli risponde: «Ti devi inventare una cosa per darli uguale». Da qui, gli escamotage di Scarpellini per finanziare illegalmente e per pagare tangenti: case in locazione gratuita e contratti di sponsorizzazione ad associazioni sportive comunali.

ALLOGGI PER I TERREMOTATI
Sono le intercettazioni a confermare le dichiarazioni dell'imprenditore. Quelle più eloquenti sono con l'ex sindaco di Ponzano che, in cambio di denaro, si sarebbe interessato in prima persona agli affari dell'imprenditore, anche a costo di danneggiare chi aveva effettivamente bisogno di aiuto. Il 10 novembre 2016, per esempio, Scarpellini gli «propone di mettere le sue case a disposizione dei terremotati - scrive il gip - anche se non ci guadagna nulla, pensando all'effetto mediatico». De Santis lo frena: teme che «la prefettura gli mandi poi gli immigrati», si legge ancora nell'ordinanza.

LA CASA DI RIPOSO

Nella stessa occasione il sindaco propone al costruttore un affare in grado di fruttare «fino a 100mila euro al mese»: gli chiede se sia interessato a due case di riposo «progetto approvato. C'è anche la possibilità di accogliere i malati di Alzheimer, con sovvenzioni». I due «prospettano di entrare in società». Il sindaco offre continue contropartite. Addirittura, «partecipa a tal punto all'attività imprenditoriale da presenziare a un incontro tra il costruttore e potenziali acquirenti» di un terreno «interessato da un progetto del gruppo Scarpellini». Il 4 agosto 2016, invece, invita l'imprenditore «ad informarlo tempestivamente di ogni iniziativa che intraprenderà a Ponzano, poiché lui sa come muoversi anche in relazione agli iter amministrativi». Il sindaco si dichiara addirittura disponibile «a fare una consulenza». Le «cortesie» chieste al primo cittadino, però, vanno anche oltre gli affari immobiliari: un amico di Scarpellini, per esempio, «chiede la possibilità di avere 4 nuove licenze da Ncc».

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Il Messaggero