Scandalo affitti a Roma, ora è caccia ai finti poveri

Scandalo affitti a Roma, ora è caccia ai finti poveri
Gli 007 del Fisco a caccia di falsi poveri nelle case di proprietà del Campidoglio, affittate con canoni da poche decine di euro in zone anche molto prestigiose della...

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Gli 007 del Fisco a caccia di falsi poveri nelle case di proprietà del Campidoglio, affittate con canoni da poche decine di euro in zone anche molto prestigiose della Città eterna. L’Agenzia delle entrate, in collaborazione con il Comune, verificherà la reale situazione economica dei singoli inquilini e delle famiglie che abitano negli immobili entrati nello scandalo degli affitti, anche utilizzando l’indice Isee.


Gli accertamenti fiscali su chi abita negli alloggi di «Mamma Roma», a partire dai 574 censiti nel centro storico, serviranno a un duplice scopo. Innanzitutto consentiranno di individuare casi di particolare gravità, come potrebbero essere quelli di alcuni inquilini con redditi alti che vivono pagando affitti irrisori a due passi dai principali monumenti della Città eterna. Ma anche a creare una sorta di road map degli interventi concreti, che dovranno davvero dare il senso della svolta. Caso per caso, bisognerà individuare le leve da utilizzare: dallo sfratto all’adeguamento del canone, fino alla stipula di contratti completamente ex novo, magari a favore di persone davvero indigenti.
 
I CRITERI
Il commissario straordinario del Campidoglio, Francesco Paolo Tronca, vuole imprimere a questa campagna anti-affitti facili una connotazione di giustizia ed equità sociale. Quindi, pugno duro con falsi poveri e abusivi totali, comprensione e aiuto per le persone più deboli. A Palazzo Senatorio, insomma, nessuno vuole sfrattare anziani con pensioni da poche centinaia di euro, ma con i furbi ci sarà la massima intransigenza. Per far questo saranno messi in campo anche controlli incrociati con le banche dati dell’ex Agenzia del territorio (il Catasto). Un piano «a tappe forzate» che «dovrà procedere alla ricognizione e verifica del patrimonio immobiliare capitolino» e a individuare gli abusi (e le omissioni) che si sono susseguiti negli anni.

Obiettivo del Campidoglio è quello di ricostruire la «storia gestionale del patrimonio immobiliare», con l’istituzione di tavoli tecnici e il potenziamento dei dipartimenti competenti. Con un faro sempre puntato sulle possibili complicità interne all’amministrazione comunale, ossia ai dirigenti. Tronca ha infatti chiesto «a tutti i settori un report quotidiano sull’avanzamento delle attività e un approfondimento sulle eventuali responsabilità dirigenziali pregresse». In campo ci saranno anche gli agenti della polizia locale, che verificheranno gli abusi, con una serie di controlli sul campo ai quali seguirà l’impegno diretti nell’attuazione degli sfratti.

LE VERIFICHE
Intanto, dopo l’indagine eseguita nel centro storico, Tronca punta a estendere i controlli nei quartieri esterni al I Municipio, a partire da quelli immediatamente a ridosso delle Mura Aureliane: Flaminio, Aurelio (specie nella zona più vicina al Vaticano), Salario, San Giovanni, Garbatella-San Paolo.


In ciascun territorio si verificherà il numero di appartamenti comunali (per appurare se vi siano altri casi di alloggi-fantasma, sfuggiti agli ultimi censimenti dei tecnici dei dipartimenti) ma sarà controllata anche la natura dei contratti stilati (quindi la durata, la scadenza e il canone d’affitto), così come la corrispondenza tra gli intestatari dei contratti e le persone che effettivamente abitano in quelle case. A muoversi intanto è la Procura di Roma, pronta ad aprire un nuovo fronte, rispetto alle indagini avviate da tempo a piazzale Clodio. L’obiettivo dei magistrati è quello di valutare in modo approfondito, immobile per immobile, il quadro delineato dalle due task force nominate da Tronca.
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Il Messaggero