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LE FORZE DELL'ORDINE
Anzi. Valentina, la donna al volante della sua macchina ha avuto la prontezza di riflessi di chiamare subito le forze dell'ordine e successivamente avvertire i pendolari che percorrono quotidianamente il lungomare delle Sirene in direzione di Ostia. Qualche ora dopo un episodio simile è capitato a un altro pendolare che dal mare di Roma stava tornando verso Torvaianica.
«Solo in quel momento ho notato una berlina scura che si avvicinava e il conducente che, con aria minacciosa, mi diceva di averlo tamponato racconta l'uomo quando gli ho detto che avrei chiamo la polizia locale, ha ingranato la marcia ed è fuggito». Un vecchio trucco che in molti conoscono, ma che ogni tanto viene riproposto nella speranza che qualche automobilista cada nella trappola. Con la fine dell'estate e dei pendolari del mare, la Litoranea è molto meno trafficata e sono dunque più scarsi i controlli degli agenti urbani. Una delle strade ideali, insomma, per mettere in atto truffe ai danni di chi la frequentata quasi esclusivamente per lavoro. Dal falso incidente, alla rottura dello specchietto fino a quella della carta vetrata. Raggiri che colpiscono soprattutto donne e persone anziane. Come quella che due romani avevano tentato ad aprile scorso ad Acilia ai danni di un nonnino di 83 anni, salvato dai carabinieri. L'anziano era a bordo della sua vettura ed era stato avvicinato dai due uomini che poco prima erano scesi dalla loro macchina, sostenendo che il nonnino aveva colpito e mandato in frantumi lo specchietto, chiedendogli di risarcire immediatamente i danni per evitare lungaggini con l'assicurazione.
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L'ottantatreenne, perplesso e disorientato, stava per cadere nella trappola, quando è stato soccorso dai militari che avevano assistito alla scena. Raggiro non andato in porto e imbroglioni arrestati dai carabinieri. Il lancio di sassi è invece piuttosto in voga sulla Pontina dove qualche anno fa i pendolari sono stati per mesi sotto attacco dai truffatori. Per difendersi dai tentativi di raggiro è sempre bene dire di non avere con sé denaro, carte di credito, bancomat, ma soprattutto di voler chiedere l'intervento della polizia locale, dei carabinieri o della Polizia di Stato. Quindi cercare di annotare la targa della vettura.
Il Messaggero