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Una sassaiola contro il bus in transito poi la fuga per far perdere le proprie tracce. Ancora un atto vandalico contro un mezzo Atac: l'allarme è scattato venerdì pomeriggio (16 febbraio) sulla linea 508 che stava percorrendo la via Prenestina. È stato il conducente a bloccare il veicolo e a chiamare i soccorsi. Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri di Tor Bella Monaca che hanno avviato le indagini per risalire all'identità dei vandali. Nessuno dei passeggeri è rimasto ferito ma la paura è stata tanta: «Abbiamo sentito un boato poi il vetro si è rotto. Solo dopo alcuni minuti abbiamo capito cosa era accaduto e che erano stati lanciati dei sassi contro il mezzo» hanno riferito agli investigatori. Ascoltato anche il conducente che però non sarebbe stato in grado di fornire elementi utili. Dai primi accertamenti, sarebbero almeno due le persone - forse due adolescenti - che avrebbero lanciato la sassaiola contro il bus in movimento. I militari hanno intanto proceduto con il sequestro delle immagini di video sorveglianza della zona. In particolare lungo la via Prenestina: seguendo il tragitto del 508, stanno visionando le registrazioni di alcuni occhi elettronici di semafori e attività commerciali.
LE INDAGINI
I carabinieri appena arrivati sul posto hanno avviato una fitta rete di ricerche nelle vie limitrofe alla via Prenestina ma dei vandali non c'era più traccia.
L'ALLARME
«Episodi incresciosi che mettono a rischio l'incolumità dei passeggeri e del personale Atac su cui, in più occasioni, abbiamo chiesto interventi che non sono mai arrivati. Già nel 2022, dopo l'ennesimo raid in via Luigi Candoni avevamo chiesto di essere dotati del taser o spray al peperoncino per poterci difendere. Siamo esposti e siamo un bersaglio facile per i residenti del campo nomadi. Lo storditore elettrico sarebbe una misura difensiva efficace», segnala Luciano Colacchi, segretario Faisa (Federazione autonoma italiana sindacale degli autoferrotranvieri). Secondo i sindacati via Candoni insieme a Cinecittà sono i depositi più presi di mira con una media di, almeno, un episodio di danneggiamento a settimana. «Lo scorso anno abbiamo indetto e organizzato uno sciopero proprio per aumentare le misure di sicurezza per il personale Atac e nelle strutture più esposte - conclude il segretario Faisa- senza ottenere però risposte adeguate all'emergenza». Leggi l'articolo completo suIl Messaggero