Da un lato l’inchiesta sul decesso di Francesco Ginese, dall’altro lato gli accertamenti sulle feste abusive all’interno dell’università La Sapienza...
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I VIDEO<QA0>
Ma in Procura deve arrivare anche un secondo rapporto degli investigatori: quello che farà il punto sull’ultima festa non autorizzata che è andata in scena tra le mura dell’università. I poliziotti stanno identificando i promotori dell’evento - la Notte Bianca - organizzato dai collettivi e dai movimenti degli studenti. Al vaglio degli investigatori ci sono immagini e filmati della serata. All’evento, con ingresso libero, erano presenti circa 2.500 ragazzi. «Ma non strumentalizzate la morte di nostro figlio», l’appello dei genitori del ragazzo.
Non è la prima volta che la procura indaga sulle feste abusive alla Sapienza: il pm Erminio Amelio ha aperto un fascicolo su due precedenti eventi. In quelle occasioni per partecipare era necessario pagare un biglietto all’ingresso. Il reato ipotizzato dal magistrato è la violenza privata e la Digos ha denunciato 22 persone.
Dopo l’incidente, sulla pagina Facebook della serata è comparso un lungo post: «Sapienza Porto Aperto non è stato un rave. È stata piuttosto un’iniziativa artistico-culturale articolata in dibattiti sull’attualità, sport, musica, danze, live painting. Appena conosciuta la gravità dell’incidente occorso a Francesco, in un luogo della città universitaria distante dagli eventi artistici e musicali, questi ultimi sono stati immediatamente interrotti».
LE POLEMICHE<QA0>
Mentre in procura si indaga per ricostruire le dinamiche della morte del ventiseienne arrivato a Roma da Foggia, monta la polemica sull’ultima festa non autorizzata. Dopo lo scontro tra Rettore e Questura, con il primo che dice di avere segnalato l’evento abusivo e la seconda che ha sottolineato come non sia stato chiesto un esplicito intervento della forza pubblica, ieri hanno preso posizione anche il ministro dell’Interno e quello dell’Istruzione. «È inaccettabile morire a 26 anni per partecipare a un concerto illegale all’interno di un’università pubblica - ha aggiunto Salvini - nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Roma era stato affrontato il tema dei rave, ora che ci è scappato il morto il rettore è chiamato a risponderne. Domanderò al collega Bonafede quante denunce ed esposti siano fermi in procura». Mentre il ministro Marco Bussetti sottolinea: «Noi aspettiamo di vedere cosa succederà e cosa farà la Procura. Chiederemo anche spiegazioni al rettore, per avere chiarimenti». Intanto l’Università La Sapienza ribadisce: «L’iniziativa è stata organizzata senza richiedere alcuna autorizzazione. Come succede in questi casi, si è provveduto a inviare una nota informativa alle forze dell’ordine e all’Asl, allertando inoltre il commissariato interno». E aggiunge: «Quando tali eventi non autorizzati effettivamente si svolgono, l’Ateneo procede a presentare un esposto alla Procura. Questa prassi, regolarmente adottata negli anni, ha portato a indagini, all’accertamento di responsabilità e alla persecuzione degli illeciti commessi».
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Il Messaggero