Miriam, una "sentinella" garbata stimata da tutti. Lo choc del Papa: «Com'è possibile?»

Miriam, una "sentinella" garbata stimata da tutti. Lo choc del Papa: «Com'è possibile?»
CITTÀ DEL VATICANO - Quando Miriam Woldu, un paio di mesi fa, si era assentata dal lavoro per andare in maternità, a Santa Marta c'è stato un piccolo...

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CITTÀ DEL VATICANO - Quando Miriam Woldu, un paio di mesi fa, si era assentata dal lavoro per andare in maternità, a Santa Marta c'è stato un piccolo momento di festa, perché nella pensione dove vive Papa Bergoglio assieme a diversi monsignori di curia, qualche vescovo in pensione e qualche cardinale in transito, l'arrivo di un bambino si può considerare un evento da eccezionale. Più unico che raro. Una bella notizia che non poteva che essere condivisa in quella comunità dai contorni familiari, dove tutto è a portata di mano, il clima informale, gli spazi condivisi.


IL BATTESIMO
Diversi monsignori si erano fatti avanti per battezzare il piccolo; probabilmente, se fosse nato, la cerimonia si sarebbe fatta nella antichissima chiesa di Santo Stefano degli Abissini, a due passi da Santa Marta, in territorio vaticano, tra la basilica e il palazzo dei tribunali. Miriam era una giovane eritrea che lavorava al di là del Tevere da diversi anni. Cortese, sorridente, discreta, modi gentili, forse poco ciarliera. Per il suo garbo innato era stata scelta come receptionist, un ruolo che a Santa Marta non è proprio di secondo piano, visto che davanti a quel bancone di legno e marmo, transitano capi di Stato, cardinali, politici, intellettuali, amici del Papa, imprenditori. Spesso si tratta di appuntamenti che sono destinati a non essere troppo pubblicizzati. Insomma più che un luogo di passaggio, il bancone di Santa Marta resta uno snodo cruciale obbligato per coloro che hanno un appuntamento con Papa Bergoglio. Inutile dire quanto il lavoro di Miriam fosse delicato. Una specie di sentinella. Mai una parola fuori posto, con un bel sorriso per tutti.
 
Il Pontefice le voleva bene e sabato mattina, poco prima della messa delle 7, quando è stato avvertito dal capo della gendarmeria che Miriam era stata trovata morta nella sua casa, da sola e senza nessuno, non voleva crederci. Ma come è possibile? E il bambino? In una piccola comunità come quella le notizie vengono immediatamente condivise, le gioie come i dolori. Un brutto colpo per tutti. Il Vaticano ha subito chiesto alle autorità italiane di accertare le cause della scomparsa della giovane. Sembra che fosse malata di diabete e che la gravidanza avesse acuito notevolmente questo disturbo. Piano piano sono affiorati tanti interrogativi da parte degli amici, di alcuni sacerdoti, dei gendarmi con i quali lavorava, dei collaboratori presenti. C'è chi ha notato che lo sguardo allegro della giovane da un po' di tempo a questa parte si era incupito.

I MESSAGGI SENZA RISPOSTA

Un anno fa si era sposata con un giovane che la faceva soffrire. Spesso all'origine della tristezza c'erano brutti litigi, incomprensioni domestiche. Il corpo di Miriam è stato ritrovato dopo diversi giorni dalla sua morte determinata, sembra, da cause naturali. Il marito viveva da un'altra parte, così come la famiglia di origine che da quando Miriam si era sposata la aveva un po' allontanata. Frammenti di ricordi, di testimonianze. Affiora una storia di dolore e solitudine, spesso mascherata dietro un sorriso timido. A Santa Marta c'è chi negli ultimi giorni si era allarmato perché le aveva mandato dei messaggi per sapere se tutto filava nel giusto modo, per salutarla, per un incoraggiamento. Miriam a quei messaggi non mai risposto. E non era da lei. Fino al ritrovamento del corpo. Adesso c'è il dolore di una piccola comunità e quello di Papa Francesco. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero