Santa Marinella, presentato in Comune il progetto per la Città del Surf

Una campionessa di surf sul litorale a nord di Roma
Costituito un tavolo di lavoro per arrivare, entro un mese, all’ottenimento di nuovi finanziamenti e passare alla fase attuativa del progetto che farà di Santa...

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Costituito un tavolo di lavoro per arrivare, entro un mese, all’ottenimento di nuovi finanziamenti e passare alla fase attuativa del progetto che farà di Santa Marinella la città del surf. Con un tempismo, quasi sconcertante, ma che, è stato assolutamente casuale, nel medesimo giorno in cui il quotidiano britanico Financial Times pubblicava un articolo che incoronava re del surf il campione locale Alessandro Marcianò e definiva le spiagge del litorale di Santa Marinella tra le migliori al mondo per cavalcare l’onda, nella sala consiliare del comune della cittadina costiera, veniva presentato, ufficialmente, il progetto destinato a rendere questi lidi un nuovo paradiso per gli amanti di questo sport acquatico. 


Parlare di casualità, però, sarebbe riduttivo. Il termine giusto, in realtà è lungimiranza, ovvero quel valore aggiunto che aveva già spinto l’amministrazione comunale a commissionare un progetto, volto a valorizzare quei tratti di costa compresi tra il Castello di Santa Severa e la foce del Marangone, al confine con Civitavecchia, divenuti, da molti anni ormai, meta preferita per praticare una disciplina sportiva che, assomiglia di più a una filosofia di vita, che unisce un popolo di atleti, amatoriali o professionisti, sempre alla ricerca della mareggiata perfetta. E poiché nulla, poteva essere lasciato al caso, i due autori del progetto, gli architetti David Pennesi e Daniele Fedrigo, prima di individuare le 16 aree della costa dove realizzare i nuovi spot, per la pratica del surf, hanno studiato, attentamente e morfologicamente, paesaggi e fondali marini. Per testare l’onda, non ci si è affidati alla cartografia, ma è stato chiesto ad un vero campione Leonardo Fioravanti di salire sulla sua tavola da surf. Poi si è passati al secondo step. Il popolo dei surfisti ama e rispetta il mare e la natura e per questo, ogni iniziativa doveva essere rispettosa dell’ambiente, in ogni sua forma. Il primo passo prevede dunque la creazione di un’idonea cartellonistica, che possa segnalare la presenza di aree in un certo senso protette, destinate alla pratica non solo del surf, ma anche del Sup. 


Poi entrando nel merito del progetto pilota, la priorità degli interventi è stata prevista per Banzai Beach, la spiaggia famosa ormai in tutto il mondo, dove nascerà il principale punto di accoglienza per gli amanti di questo sport acquatico. In quest’area, che dista solo alcune centinaia di metri dal castello di Santa Severa, location già di gare internazionali, potrà essere apposta una struttura in legno, amovibile, alta circa tre metri, realizzata in legno, a basso impatto ambientale, che ricorda, nella sua forma un’onda ma che, di fatto, è composta da gradinata che si affaccia sul mare e che potrà fungere anche da tribuna. Al suo interno locali attrezzati, come magazzini per le tavole, bagni e spogliatoi e persino piccole cassette di sicurezze dove lasciare orologi e portafogli indossare il braccialetto e scendere in acqua. Al termine del dibattito al quale hanno partecipato anche la consigliera delegata al demanio Danila Verzilli, quella allo sport Marina Ferullo e l’assessore all’urbanistica Roberta Gaetani si è deciso, su proposta del sindaco Tidei, di dar vita ad un coordinamento, cui faranno parte i responsabili delle quattro associazioni di surf già operanti sul comprensorio comunale, che dovranno stilare, in tempi brevi, una proposta definitiva e ampiamente condivisa. L’obiettivo ora, per il sindaco Tidei,, è di conciliare l’esigenza di tutela della costa, con la nascita delle barriere soffolte, con l’intento di creare un punto di riferimento internazionale per la pratica del surf, diversificando l’offerta turistica, per attrarre presenze e creare sviluppo economico.

 

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Il Messaggero