Sanità Lazio, la mossa di Rocca: convenzioni con i privati, arrivano nuovi posti letto

Sanità Lazio, la mossa di Rocca: convenzioni con i privati, arrivano nuovi posti letto
Ventotto delibere sulla sanità nel Lazio per accreditare strutture sanitarie nuove o posti letto aggiuntivi o aumentare le specialità assistenziali. Più un...

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Ventotto delibere sulla sanità nel Lazio per accreditare strutture sanitarie nuove o posti letto aggiuntivi o aumentare le specialità assistenziali. Più un aumento dei soldi per aumentare gli straordinari dei medici in servizio nei pronto soccorso: fino a 1.040 euro in più (lordi) al mese. La Giunta Rocca, ieri, ha varato un nuovo maxi piano per aumentare l'offerta globale di servizi sanitari nel Lazio. Con diverse delibere, 28 in totale, ha proceduto ad accrediti di strutture sanitarie: 247 nuovi posti per assistere persone con disabilità o malati oncologici o residenze sanitarie assistite, autorizzazione per nuove specialità in strutture già esistenti e sei riaccreditamenti di aziende che, in epoca Covid, erano state sospese e che ora, in base a una legge regionale votata all'unanimità nella scorsa legislatura, hanno potuto chiedere di rientrare nel sistema sanitario regionale.

 

I numeri

Dei nuovi 247 posti letto che saranno attivati, 195 si trovano a Roma e provincia, 48 nel viterbese e 4 a Latina. Con sette delibere viene ampliata l'offerta di prestazioni sanitarie di aziende già esistenti inserendo nuove specialità come, ad esempio, alla Galeno di Fondi dove, in aggiunta alle prestazioni già erogate, la Regione accredita anche la diagnostica per immagini e la risonanza magnetica, l'angiologia, cardiologia, neurologia, oculistica, dermatologia e pneumologia.

Altre sette delibere autorizzano l'accreditamento di nuove strutture e, infine, 6 sono i "riaccreditamenti" che riguardano una struttura a Nepi (Vt), tre a Roma e provincia (Montecompatri), una a Cassino e, infine, una a Latina. Per tutte queste aziende sanitarie, si tratta dell'applicazione di una norma, la legge regionale 19 del 2022, che prevede il diritto, per chi si era visto sospendere l'accreditamento durante l'emergenza Covid, di richiedere alla Regione il riaccredito e, quindi, il reinserimento della struttura nel sistema sanitario regionale ovviamente dopo la verifica da parte della Asl competente per territorio del possesso dei requisiti previsti dalla legge. Quindi, si tratta di procedimenti, iniziati all'indomani della fine dell'emergenza Covid, che giungono ora a conclusione: insomma, semplicemente atti dovuti.

 

Gli straordinari

C'è poi il capitolo straordinari per i medici in servizio nei pronto soccorso. Regione e sindacati hanno chiuso un accordo per un aumento dei soldi per i lavoro straordinario con un incremento che va da 340 euro lordi al mese a fronte di un impegno di 65 ore mensili con almeno un turno notturno o un festivo, fino a 1.040 euro lordi al mese in più a fronte di 150 ore lavorate con almeno 5 notturni o festivi. Da questo accordo, però, rimangono esclusi i medici degli ospedali convenzionati, come il San Carlo di Nancy o il Gemelli, che, quindi, potrebbero trovarsi esposti al rischio di un esodo del personale medico verso le strutture statali più remunerative.

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Il Messaggero