Code e tempi di attesa più lunghi nei pronto soccorso del Lazio. Proprio nel giorno dell’inaugurazione del nuovo DEA dell’ospedale Santo Spirito di Roma, alla presenza anche...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
"Incrementi dovuti all’aumento dei giorni di stazionamento, in attesa di ricovero, presso i locali del pronto soccorso che sono divenuti dei reparti di degenza - spiega il segretario regionale della Uil, con delega alla Sanità, Paolo Dominici - Ciò comporta un aggravio di lavoro per il personale che deve alternarsi tra i nuovi arrivi e i pazienti in attesa. L’accorpamento dei reparti ospedalieri, il taglio dei posti letto, la riduzione del personale e della strumentazione disponibile – prosegue Dominici - allunga i tempi di permanenza in pronto soccorso, soprattutto dei pazienti in attesa di trasferimento in altra struttura o in ricovero in reparto, creando il sovraffollamento che è sotto gli occhi di tutti e che, come Uil, abbiamo documentato con immagini e video durante i nostri tour nella sanità laziale".
Complessivamente, a livello regionale, si rileva che quasi 50 mila assistiti hanno stazionato in pronto soccorso per più di 24 ore, quasi 24 mila tra 24 e 36 ore e oltre 26 mila per più di 36 ore. Tra i soli pazienti ricoverati o trasferiti, infatti, la percentuale di permanenza superiore alle 24 ore sale al 9,3% (era il 2,5% per il totale degli accessi). Ciò indica che circa 32 mila pazienti sono rimasti in pronto soccorso più di un giorno – spesso in situazione di precarietà, in barella e nei corridoi - prima di essere indirizzati alle strutture di ricovero. Da evidenziare anche negli ultimi anni il crollo dei codici bianchi, causato principalmente dall’introduzione del ticket a 25 euro, entrato in vigore nel 2007. Numeri da brividi che spingono il Lazio ad indossare ancora una volta la maglia nera della sanità nazionale.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero