Roma, al via le sanificazioni dell’esercito nelle chiese. Si parte da Don Bosco e Divino Amore

Roma, al via le sanificazioni dell’esercito nelle chiese. Si parte da Don Bosco e Divino Amore
A partire da domani, l’Esercito, su specifica richiesta del Vicariato di Roma, darà il via alle attività di sanificazione delle aree esterne ed interne delle...

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A partire da domani, l’Esercito, su specifica richiesta del Vicariato di Roma, darà il via alle attività di sanificazione delle aree esterne ed interne delle Chiese capitoline attraverso le proprie squadre specializzate nel campo Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare (C.B.R.N.) equipaggiate con dispositivi di bonifica di grande capacità. 


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L’attività, in collaborazione con il Comune di Roma, procederà secondo uno specifico calendario per blocchi di Municipi e prevede la sanificazione di oltre 337 chiese parrocchiali che insistono sul territorio della Diocesi di Roma e avrà inizio presso la Basilica Don Bosco domani mattina, mentre nel pomeriggio verrà sanificata la Parrocchia del Divino Amore. 

L’Esercito, dall’inizio dell’emergenza, attraverso 71 assetti, ognuno composto da 6 unità, ha condotto 314 interventi di sanificazione (183 nelle R.S.A., 50 presso le strutture delle Forze dell’Ordine e 81 in luoghi pubblici). A questi si aggiungono le squadre ad elevata specializzazione provenienti dal 7° reggimento CBRN “Cremona”, unica unità della Forza Armata specializzata nella lotta ad agenti contaminanti.

Oltre questi importanti contributi, più di 7.000 soldati, già in azione nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, sono stati schierati per il controllo del rispetto dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, contribuendo, nelle fasi iniziali della pandemia, alla cinturazione delle zone rosse; medici e infermieri militari hanno fornito supporto alle aziende sanitarie, presso le sale intensive dei reparti Covid, allestendo 2 ospedali da campo nelle aree di Piacenza e Crema; l’aviazione dell’Esercito ha trasportato dispositivi di protezione individuale verso le aziende sanitarie locali del territorio italiano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero