Roma, latitante catturato alla stazione: stava scappando con due trolley

Roma, latitante catturato alla stazione: stava scappando con due trolley
Lo cercavano da ottobre, avevano scoperto tutti i suoi nascondigli, ma di lui nessuna traccia. Poi l'altra mattina la svolta:  i carabinieri della stazione San Vito...

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Lo cercavano da ottobre, avevano scoperto tutti i suoi nascondigli, ma di lui nessuna traccia. Poi l'altra mattina la svolta:  i carabinieri della stazione San Vito Romano sono riusciti ad individuare il latitante proprio mentre stava per partire, con due trolley alla mano, dalla stazione ferroviaria di Palombara Marcellina. Alla vista dei militari, il 57enne ricercato per riciclaggio, ricettazione, truffa e lesioni personali, ha tentato una nuova fuga, ma questa volta è stato raggiunto e bloccato. In caserma, alla richiesta di chiarimenti su dove fosse diretto, l’uomo ha risposto che era sua intenzione andare in una caserma per costituirsi e porre fine alla sua latitanza, circostanza ritenuta inverosimile considerati i bagagli che aveva con sé.


Dopo le formalità del caso, la “primula rossa” è stata portata nel carcere di Rebibbia a disposizione della Autorità Giudiziaria.
L'uomo, sottoposto dal mese di dicembre del 2016 all’obbligo di presentazione alla P.G., da fine settembre scorso non si era più presentato in caserma e, dopo le ricerche del caso, i carabinieri del posto avevano accertato che aveva lasciato il piccolo paese vendendo l’abitazione in cui risiedeva per soli 4.000 euro, chiedendo un prestito di altri 1.000 euro ad un vicino di casa, per poi allontanarsi per una destinazione ignota. Dopo l’aggravamento della misura violata e la dichiarazione dello stato di latitanza da parte dell’ Autorità Giudiziaria, i militari si erano messi sulle tracce dell’uomo svolgendo numerosi accertamenti e servizi di osservazione nei luoghi da lui abitualmente frequentati e nei pressi delle abitazioni dei parenti. Tutti i tentativi fatti, però, sono stati nulli per la scaltrezza ed accortezza del pregiudicato. L’input definitivo c’è stato grazie alle intercettazioni telefoniche fino all'inutile tentativo di fuga alla stazione di Palombara.

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Il Messaggero