San Valentino a Roma, rischio ressa per il pienone nei ristoranti a pranzo: «Boom di prenotazioni»

San Valentino a Roma, rischio ressa per il pienone nei ristoranti a pranzo: «Boom di prenotazioni»
Ristoranti pieni anche in periferia (ovviamente solo a pranzo). Con una boccata d'ossigeno superiore a quella registrata nello scorso fine settimana, il primo dopo il ritorno...

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Ristoranti pieni anche in periferia (ovviamente solo a pranzo). Con una boccata d'ossigeno superiore a quella registrata nello scorso fine settimana, il primo dopo il ritorno del Lazio in zona gialla. L'arrivo di San Valentino - e soprattutto la coincidenza della festa degli innamorati con la domenica - offre ai pubblici esercizi della Capitale una possibilità per recuperare almeno in parte le pesanti perdite accumulate nell'ultimo anno. Ma tra autorità sanitarie e forze dell'ordine c'è preoccupazione per il rischio di nuovi assembramenti, soprattutto se il clima dovesse permettere di stare in giro nelle aree romane più calde della movida.


LE PREVISIONI
A sorridere, almeno in questo fine settimana, saranno soprattutto i ristoratori, che in questi giorni stanno raccogliendo le prenotazioni per il pranzo di domenica, spesso offrendo menu speciali per San Valentino con prezzi compresi tra i 20 e i 70 euro. «Lo scorso weekend sono andati bene soprattutto i locali del centro storico, dei Castelli e del litorale - spiega Claudio Pica, leader romano di Fiepet-Confesercenti - Mentre per domenica si attendono mote persone in tutti i quartieri, anche in periferia». Le associazioni di categoria prevedono un fatturato complessivo, per i ristoranti della Città eterna, intorno ai 10 milioni di euro, contro i 3 di domenica scorsa. Siamo ancora lontani, però, dai 20 milioni di incasso totale che si conteggiavano in media nelle domeniche pre-coronavirus.

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IL FUTURO
Per le prossime settimane, gli esercenti confidano in due condizioni: il miglioramento della situazione epidemica, o quantomeno una stabilità che non riporti il Lazio in zona arancione, e l'arrivo di temperature primaverili. «A Roma sono state presentate ben 1.600 domande per mettere i tavolini all'aperto - sottolinea Pica - Una soluzione molto importante, per aumentare lo spazio a disposizione dei clienti e ridurre i pericoli di contagio. Se il clima lo consentirà, l'utilizzo degli spazi esterni potrebbe essere un aiuto importante per tanti pubblici esercizi». I ristoratori puntano soprattutto a trovare un accordo con il Governo che permetta una graduale riapertura dei locali a cena, magari con norme e supporti tali da rendere difficile la trasmissione del virus tra i tavoli e i clienti.

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IL MONITORAGGIO
Controlli con orario anticipato nelle zone della movida: davanti ai locali, ai ristoranti e nelle piazze più frequentate. Per evitare assembramenti tra sabato e domenica, gli agenti della polizia locale hanno dunque pianificato un orario differente: «I controlli verranno eseguiti dalle 17 in poi e interverremo per far defluire la folla», spiegano dagli uffici di via della Consolazione. Un sistema sperimentato già la scorsa settimana: «Saremo presenti anche per assicurare le chiusure in orario di bar e ristoranti, ma soprattutto per evitare che davanti ai locali si creino situazione al limite», precisano i caschi banchi. Nel piano della Municipale sono stati inoltre previsti «più uomini e mezzi». Restano invariate le altre misure già attivate per il rispetto delle norme anti Covid. Dunque carabinieri e polizia procederanno con chiusure a soffietto, dove si registrerà un alto flusso di persone. E i controlli saranno rafforzati in specifici quadranti come la Terrazza del Pincio, piazza del Popolo, via del Corso. Ancora: l'obelisco Guglielmo Marconi, viale Europa e i giardinetti all'Eur. Quindi parchi e giardini: da Villa Borghese a Villa Ada e Villa Doria Pamphilj.

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Il Messaggero