Roma, San Paolo, due molotov contro l'accampamento: è emergenza degrado

Roma, San Paolo, due molotov contro l'accampamento: è emergenza degrado
Due bottiglie molotov sono state scagliate una dopo l'altra venerdì sera contro un insediamento abusivo, diventato rifugio di una ventina di persone dell'Est...

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Due bottiglie molotov sono state scagliate una dopo l'altra venerdì sera contro un insediamento abusivo, diventato rifugio di una ventina di persone dell'Est Europa, sul lungotevere San Paolo. E così anche Roma si è svegliata con la paura di dover fare i conti con un'aria di insofferenza verso gli accampamenti «che affliggono da tempo interi quartieri». Siamo (fortunatamente) lontani dagli episodi di due anni fa a Napoli, dove il bersaglio erano chiaramente i campi rom. Ma è stato chiaramente un atto gravissimo.

A dare l'allarme: un volontario della protezione civile, che ha una piccola sede proprio a pochi passi dall'insediamento. Ora le indagini sono affidate alla polizia, che attenderà la fine dei rilievi della scientifica. Sul posto sono intervenuti anche gli artificieri. Una delle due bottiglie incendiarie è esplosa senza provocare danni o feriti, sono stati gli stessi abitanti dell'insediamento a spegnerla. L'altra, invece, è stata recuperata integra dalla polizia che ora indaga sul raid. L'attentato incendiario si è verificato poco prima delle 20 a pochi passi dalla Basilica di San Paolo e dal parco Schuster.

LE TELECAMERE
Una rapida battuta nella zona non ha portato all'individuazione di chi ha lanciato le bombe, ma secondo alcune testimonianze chi lo ha fatto si sarebbe allontanato velocemente o da solo o con altre persone. E a queste la polizia sta dando la caccia, visionando anche le immagini delle telecamere puntate sulle strade vicine all'insediamento, che comunque è nascosto nella boscaglia lungo il Tevere. Ancora tutta da accertare la matrice del lancio delle due molotov. Sul caso indagano gli agenti del commissariato Colombo che stanno ricostruendo la vicenda. Fra le ipotesi c'è quella che i responsabili del gesto di intolleranza perché è anche questa la pista seguita dagli investigatori si possano essere avvicinati a piedi all'accampamento per sorprendere gli abitanti e anche per essere più sicuri del risultato. «Si è vista una scintilla cadere dall'alto giù verso la scarpata dove stanno le baracche, e poi è caduta a terra - raccontano alcuni testimoni alla polizia - Per fortuna non era notte fonda e le persone erano sveglie. Resta il fatto che è un atto gravissimo, qualsiasi sia il motivo».

ALTRI EPISODI

Un episodio simile si verificò due anni fa contro un insediamento abusivo sotto il viadotto Gronchi, tra Vigne Nuove e la Bufalotta. In quel caso furono lanciate quattro bombe carta, una delle quali ferì una donna. In quel caso venne denunciato un 32enne romano. Già in passato quello stesso campo era stato preso di mira, come anche altri soprattutto in periferia, e adesso, dopo il raid di venerdì notte l'attenzione resta alta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero