Il Lazio punta (anche) sui chiacchietegli e la fagiolina. Di cosa stiamo parlando? In sintesi: cento prodotti tipici del Lazio per la vetrina internazionale di Expo 2015; il...
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Da questi concetti prende le mosse la presentazione di oggi pomeriggio, al Lingotto di Torino, delle iniziative della Regione Lazio nell'ambito del Salone del Gusto.
Ha spiegato il governatore Nicola Zingaretti: «Il nuovo modello di sviluppo scommette anche su prodotti di altissima qualità. Se il Parmigiano Reggiano ci fa pensare all'Emilia o il Barolo al Piemonte, vi sono anche tanti prodotti di eccellenza che devono sempre di più essere rappresentanti del Lazio». Quali sono i cinque prodotti che hanno ricevuto questo importante riconoscimento? C'è la fagiolina di Arsoli, paese del lembo orientale della provincia di Roma, dove si coltiva questo legume dal sedicesimo secolo. Ci sono i chiacchietegli di Priverno, sorta di broccoletti viola dal sapore assai particolare; un altro legume è il fagiolone di Vallepietra, località dei Monti Simbruini (la coltivazione risale al XVI secolo, durante la dominazione spagnola); c'è un dolce, il giglietto di Palestrina, la cui storia s'intreccia con quella della famiglia Barberini; infine, la lenticchia di Rascino, provincia di Rieti. In totale, con queste cinque nuove "nomine", i presidi Slow Food del Lazio sono nove. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero