ROMA - Quarantotto ore per cercare una soluzione che eviti lo stop al pagamento del salario accessorio dei 23 mila dipendenti del Comune di Roma. E che, quindi, eviti una serie di...
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LO STOP
Ma la cambiale ha scelto proprio il momento peggiore per scadere, con il Giubileo in corso, una campagna elettorale ai nastri di partenza e il Campidoglio privo di una guida politica che, quantomeno, avrebbe avuto più margini di manovra per trattare con il Governo.
L'ALLARME
Le preoccupazioni maggiori, sulla linea rossa aperta tra Palazzo Senatorio e la Prefettura, riguardano le conseguenze che la vicenda potrebbe avere sulla vita quotidiana dei romani e sulla sicurezza dell'Anno Santo. Piccolo riassunto delle puntate precedenti: il sistema di concessione degli extra salariali al Comune di Roma è stato bocciato degli ispettori inviati da via XX Settembre, perché basato su bonus pagati indistintamente a tutti. Ovvero, la stessa cifra viene pagata a chi si prodiga per garantire servizi migliori ai cittadini come a chi, invece, si “imbosca” regolarmente da anni, con gli stratagemmi più vari e fantasiosi alla Checco Zalone. Non solo, nel corso degli anni la parte variabile dello stipendio dei dipendenti capitolini è diventata sempre più rilevante, trasformandosi in una sorta di aumento indiscriminato, slegato dall'effettiva produttività. In mancanza di una soluzione efficace, però, l'amministrazione non può più pagare il salario accessorio. Da qui lo stop di Tronca: meglio attendere qualche giorno prima di preparare quelle buste paga che, al momento, presenterebbero cifre inferiori anche di un terzo rispetto alla media abituale. E che, come effetto immediato, manderebbero in crisi molti servizi pubblici nella Capitale.
LA TRATTATIVA
I sindacati sono già sul piede di guerra: convocate assemblee generali per i vigili urbani mercoledì 20 - giorno del match di Coppa Italia tra Lazio e Juventus, allo stadio Olimpico - e di tutti gli altri dipendenti il giorno dopo, con probabile chiusura di uffici, asili nido e scuole dell'infanzia comunali. Poi il 27, nel giorno in cui gli stipendi vengono accreditati sui conti correnti, arriverà lo sciopero generale dei lavoratori capitolini, con conseguente paralisi della Città eterna. «La tensione tra amministrazione e lavoratori avrà inevitabilmente riverberi negativi sui prossimi eventi giubilari», sottolinea Natale Di Cola, segretario romano della Fp Cgil. Tronca ha convocato le organizzazioni sindacali per martedì sera: per quel momento il commissario avrà una risposta definitiva, almeno per il mese di gennaio. E il giorno dopo darà il via alla stampa delle buste paga del mese di gennaio dei 23 mila dipendenti capitolini. Con o senza salario accessorio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero