Roma, Sabina Guzzanti gira docufilm nel palazzo occupato Spin Time: tra gli attori i leader dei fuorilegge

Potrebbe essere il primo ciak reso possibile, indirettamente, da un intervento del Vaticano. Perché se monsignor Konrad Krajewski, non avesse ripristinato, con un atto...

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Potrebbe essere il primo ciak reso possibile, indirettamente, da un intervento del Vaticano. Perché se monsignor Konrad Krajewski, non avesse ripristinato, con un atto illegale, la corrente nel palazzo occupato di Spin Time Labs, Sabina Guzzanti non avrebbe certamente potuto trasformare questa struttura nel set del suo nuovo docufilm. Cinque anni dopo il suo ultimo lavoro, la regista decide di riscrivere e reinterpretare quella che, di fatto, è una storia di violenze, illegalità e abusi. La sceneggiatura è liberamente ispirata ai fatti che, nell'ottobre del 2013, hanno portato - grazie al sequestro dei vigilantes che presidiavano il palazzo per conto dei legittimi proprietari il movimento Action a entrare in possesso di 8 piani, più due interrati, ovvero 17mila metri quadrati di superficie (valore 50 milioni di euro).


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Del cast faranno parte, quasi certamente, le persone che guidarono quel blitz a partire dal leader di Action, Andrea Alzetta, Tarzan per gli amici e la Digos ma anche Paolo Perrini, presidente di Spin Time - e molte delle 450 persone che vivono negli alloggi e sono pronti a difenderli da ogni intervento per ripristinare la legalità in via di Santa Croce in Gerusalemme 55. Come quando, a maggio, dopo che la bolognese Hera aveva chiesto e ottenuto il distacco della corrente per una morosità di 300mila euro, accumulata negli anni (per svariate migliaia di euro al mese di luce sottratta illegalmente): proteste e appelli spinsero l'elemosiniere del Papa a rimuovere (presumibilmente con dei complici) i sigilli dal contatore. La Procura aprì una inchiesta, che si aggiunse alle altre denunce presentate dalla proprietà dello stabile, quella Investire Sgr, che gestisce il Fondo Immobili Pubblici. In pochi mesi, il posto inizia ad ospitare un pub, un ristorante, locali per corsi (a pagamento) di vario genere, e persino una popolarissima discoteca, con tanto di biglietto di ingresso e alcol venduto a fiumi. Dopo l'intervento del monsignore, la discoteca chiuse i battenti («motivi di opportunità», dissero gli organizzatori dei party): ma proprio ieri è tornata a lavorare a pieno regime (ticket di ingresso a 5 euro).
 
La Guzzanti è arrivata nei giorni scorsi con la troupe e ha iniziato a girare in un set che conosce bene: a maggio, tenne un discorso-show, per solidarizzare con gli occupanti, contro ogni ipotesi di sgombero. Con Alzetta, condivide anche un processo - in cui sono entrambi imputati - per l'occupazione del Nuovo Cinema Palazzo, nel 2011. Le riprese dureranno alcune settimane, la Guzzanti è tra i produttori della pellicola. E non è escluso che nei titoli di coda possa ringraziare proprio Krajewski.

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Il Messaggero