Roma, per le rotatorie è flop del Comune: sponsor solo per due aree

La rotatoria in via di Castel di Leva
Una a Castel di Leva e l'altra sulla Casilina. Fine delle rotatorie sponsorizzate dai privati, ed ennesimo flop di un progetto firmato dal Campidoglio, quello per la...

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Una a Castel di Leva e l'altra sulla Casilina. Fine delle rotatorie sponsorizzate dai privati, ed ennesimo flop di un progetto firmato dal Campidoglio, quello per la manutenzione di 52 spazi in cambio di visibilità. La non-gestione del verde persiste e il Comune a luglio aveva deciso di lanciare un bando per chiedere di adottare le aree. Un'idea, in realtà, non nuova, già usata in molti Municipi non senza difficoltà.


Aree verdi delle rotatorie "adottate" dai privati: lotta al degrado con gli sponsor

«Il bando avrebbe ricevuto soltanto due offerte - spiega la consigliera dem Valeria Baglio - quello che doveva essere una possibilità di manutenzione degli spazi verdi a costo zero per l'amministrazione grazie a sponsorizzazioni, si sta rivelando un buco nell'acqua».
Una si trova a Roma Sud, tra via di Castel di Leva e via Rita Ambrosini: si tratta di una rotonda di 2900 metri quadri, nel IX Municipio. L'altra è tra via Casilina e via degli Orafi, nel VI Municipio (350 mq). Sembra proprio che per le altre 50 rotatorie nessuno si sia fatto avanti, almeno fino a poco tempo fa. Nessuna voglia, quindi, di imbarcarsi nel progetto, nonostante la sindaca Virginia Raggi abbia sollecitato i Municipi a pubblicizzare l'iniziativa con volantini da affiggere nelle sedi locali.
Che il progetto fosse un flop, si era intuito sin dal 6 settembre, quando cioè Raggi, a 14 giorni dalla scadenza del bando, su Facebook pubblicò un post per rilanciare il progetto. «Voglio ricordare - aveva scritto la sindaca - che c'è tempo fino al 20 settembre per presentare proposte di sponsorizzazione per la valorizzazione e la manutenzione delle aree verdi lungo le strade della nostra città, rotatorie e aree limitrofe alla rete viaria». A riprova dello scarso successo, il 26 settembre, quindi a bando scaduto, il Comune è stato costretto a comunicare la proroga dell'avviso di 30 giorni giustificando la scelta «al fine di dare ampia possibilità di partecipazione alla gara, in modo da valutare l'offerta più idonea». «Ad oggi, - spiegava il Campidoglio - tra l'altro, sono già arrivate significative proposte da parte di alcune realtà private». In realtà, la scadenza era già stata prorogata al 21 ottobre, con una nota del dipartimento Tutela Ambientale del 18 settembre, due giorni prima della scadenza quindi.
LE DIFFICOLTÀ

Restano ancora orfane quindi ben 50 rotatorie. Da piazza Maresciallo Giardini a Prati, a piazza Trasimeno nel quartiere Trieste, fino alle rotatorie sulla Prenestina, sulla Trionfale e sulla Tiburtina. Tempo fa un bando simile nel IX Municipio non ricevette alcuna proposta. Si gioca tutto sulla visibilità, ma i cartelli nei quali viene affisso il nome dello sponsor non sono più alti di 70 centimetri e chi guida su una rotatoria difficilmente riesce a leggere un cartello. Questo il ragionamento fatto da molte aziende. Inoltre il contratto con Roma Capitale ha regole rigide, a cominciare dall'obbligo di stipulare un'assicurazione. Si legge anche che «eventuali impianti di irrigazione installati rimarranno nella disponibilità del Comune senza che lo sponsor possa vantare alcun titolo». Alcune poi sono molte ampie e ridotte davvero malissimo, con immancabili ceppi di alberi abbattuti (è il caso dell'area su via di Decima).
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Il Messaggero