Roma ha trentadue chilometri di cavità sotterranee: un sottosuolo groviera che sta all'origine dei continui casi di voragini che si aprono all'improvviso per le...
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Per il segretario Erasmo D'Angelis «i recenti continui fenomeni di sprofondamento e voragini con collassi stradali e l'instabilità di edifici in diversi quartieri della Capitale mostrano un livello di fragilità del suolo e del sottosuolo elevato e da non sottovalutare». Per D'Angelis sono necessari «interventi urgenti sia di controllo con le tecniche più avanzate, sia di consolidamento e messa in sicurezza».
In seguito ad un'ispezione nei sotterranei del Tempio di Claudio al Celio, si spiega che a Roma «sono ad oggi censiti e mappati ben 32 chilometri quadrati di gallerie sotto il tessuto urbano e sotto centinaia di chilometri di strade la cui tenuta ha problemi seri». «Siamo di fronte a condizioni di rischio da tempo ampiamente sottovalutate o rimosse. C'è solo da rimboccarsi le maniche e la politica, tutta, chi amministra e chi è all'opposizione, può lavorare per questa causa comune, per prevenire tragedie», conclude D'Angelis.
Secondo la nota divulgata, è «impressionante l'incremento del numero di cedimenti con aperture di oltre un metro di diametro e di profondità. Se sono stati oltre 3.000 i casi registrati negli ultimi 100 anni, negli ultimi dieci anni ne sono stati censiti in media ben 90, con il picco di 130 nel 2012, 104 nel 2013 e fino al 2017 la media di 100. In questi primi mesi del 2018 ne erano state registrate già 83». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero