«Mio figlio ha rischiato la vita, poteva esserci lui dentro l’auto quando l’asfalto si è aperto alle 2.30 circa della notte: è tornato a casa...
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Antonella Di Luca, 53 anni, ha deciso di rivolgersi al Codacons
«Sì, voglio ricorrere contro il Comune perché la situazione è veramente critica in città e quello che è accaduto su Circonvallazione Gianicolense poteva provocare una tragedia: ci sono i danni materiali alla vettura ovviamente, ma anche quelli morali, quella notte sono morta di paura».
Come ha saputo che l'auto era finita nella voragine?
«Alle 2.30 circa hanno citofonato i vigili chiedendoci: “era vostra la Dacia parcheggiata?”. Ho avuto un mancamento, credevo che mio figlio avesse avuto un incidente, poi mio marito mi ha rassicurata dicendomi che nostro figlio era tornato a casa da poco. Se fosse rimasto più tempo nella vettura, magari per inviare un messaggio agli amici, cosa sarebbe accaduto?».
C'erano problemi sulla strada? Buche? Voragini?
«Quando tornavo a casa dovevo fare lo slalom per non prendere le voragini, Circonvallazione Gianicolense è distrutta, un po' come tutta Roma. Cosa poteva accadere se quel cratere si fosse aperto di giorno? Lì passano bus, il tram 8, tanta gente a piedi».
Suo figlio è sconvolto?
«Mi ha detto: “Mamma quando ho trovato parcheggio vicino casa ho pensato di aver avuto una grande fortuna visto che nel quartiere non c'è mai posto...e invece ...”. Io credo invece che sia stato fortunato comunque visto quello che gli poteva capitare».
Quali danni ha subito l'auto?
«Sicuramente ci sono danni alla carrozzeria, per il resto la stiamo facendo controllare. Ho comprato l'auto meno di un anno fa dopo aver fatto tanti sacrifici, era l'auto di famiglia, non abbiamo altre vetture».
Quindi ora come fate senza auto?
«Ci arrangiamo, o a piedi o ci facciamo prestare l'auto dai parenti. La vettura ci serve, i soldi per ripararli non saranno pochi. Spero davvero che il Comune si sbrighi a risarcire i danni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero