«Calate tutti al Virgilio occupato, se magna e se beve». L'appello via social per la visione di Chelsea-Roma è valido anche per gli esterni, che però...
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L'AREA DORMITORIO
L'area proibita, protetta da un lucchetto, è al terzo piano: ci si arriva tramite una porta a vetri, al piano terra, le chiavi sono in possesso del solo servizio d'ordine. «Niente giornalisti», meglio non mostrare i danni già arrecati alla struttura. Una decina le aule trasformate in ostelli a ingresso gratuito: materassi e sacchi a pelo, per le notti (insonni) degli occupanti, che qui riposano tra un drink e l'altro. L'hashish si nasconde negli zaini, «tanto nessuno controlla». Sono, queste, le stanze dove si appartano ragazzi e ragazze, per quei momenti di intimità che contraddistinguono queste giornate di anti-scuola. Gli occupanti 150 su un totale di oltre mille sono guidati, tra gli altri, da ex studenti, che da queste parti sembrano cercare un'affermazione tardiva, leader(ini) da stadio animati più che dalla nostalgia per i banchi di scuola da quella per lo sballo da okkupazione. «Ma questa piega che abbiamo preso non ci piace più si lascia scappare qualcuno che vuole mantenere l'anonimato qui vogliono solo saltare le lezioni e trovare pretesti per ubriacarsi». «Che c'entrano i fumogeni?», si chiedono altri.
PARTY NON-STOP
In cortile qualcuno si diverte a lanciarsi le sedie, altri praticano la cinghiamattanza, tipico divertissement dei raduni dell'estrema destra. Dell'alcol si occupano i più grandi: spesa collettiva al discount e poi party fino a notte fonda. Il divertimento migliore, da queste parti, è quello che non conosce limiti: party non-stop la parole d'ordine. Vino e birra finiscono anche nei bicchieri degli under 18, con la stessa facilità che permette alla droga di varcare il portone marrone, senza vigilanza. «Andare via? Ma c'è la festa di sabato!», dicono alcuni. E' il clou e i ragazzi ci lavorano già da giorni: soltanto dopo potrebbero decidere di lasciare le aule e permettere agli altri studenti di tornare ad assistere alle lezioni, quelle vere. La preside, intanto, ha fatto sapere ai genitori, che non si assumerà alcuna responsabilità civile nei confronti dei loro figli, visto che tutto il personale dell'istituto è stato cacciato via. Ma intanto «calate in via Giulia, qui se magna e se beve». La festa va avanti.
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Il Messaggero