Una strada maledetta, le strisce pedonali cancellate e un'altra ragazzina investita. I residenti di via Gallia, a San Giovanni, sono sul piede di guerra. Da mesi denunciano al...
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LE RICHIESTE
La famiglia di Alice è ancora sotto choc. Probabilmente dovrebbe unirsi a questo gruppo di residenti che chiede al Comune di «intervenire urgentemente» prima che ci scappi «un altro morto». Al momento però regna il silenzio, nonostante che da inizio anno si siano registrati in zona quasi trenta sinistri. Perché non vengono rifatte le strisce? Appalti fermi? Mancanza di fondi? Qualcuno, a queste famiglie, dovrebbe quanto meno fornire spiegazioni. In cima alla lista delle richieste del quartiere, «la realizzazione di strisce pedonali rialzate, perché il rettilineo di via Gallia permette alle auto e alle moto un'accelerazione tale da creare situazioni di pericolo», si legge nell'interrogazione presentata dalla consigliera FdI Flavia Cerquoni agli uffici tecnici del municipio guidato dal minisindaco M5S Monica Lozzi. A seguire, la necessità di «rifare il manto stradale o ridisegnare le strisce pedonali». «Via Gallia - spiega Cerquoni, che si sta facendo portavoce dei residenti - risulta una delle strade con il più alto tasso di incidenti nel quadrante Appio-Latino. A tutela dei pedoni e di tutti i cosiddetti utenti deboli della strada sarebbe auspicabile la realizzazione di strisce pedonali rialzate per costringere chi transita a moderare la velocità».
LA FORTUNA
L'attraversamento di via Gallia tra le altre cose porta alla scuola media di via Sibari (che ora si chiama istituto comprensivo via Lusitania), ed è proprio la paura per la sicurezza dei propri bambini a spingere gli abitanti a tenere alta l'attenzione su questo problema. «Ormai mandiamo i figli a scuola sperando nella fortuna», racconta una mamma. Cosa che accade in quasi tutti i quartieri della città: le strisce sono sparite su troppe vie. Così, nei prossimi giorni, se il Municipio non dovesse intervenire, parte di questi genitori si armerà di secchi e pennelli. Da soli, a spese loro, andranno a ritinteggiare le strisce. Qualcuno, probabilmente il Municipio stesso, tenterà di fermarli. «Meglio prendere una multa che rischiare la vita», il loro motto. Difficile dar loro torto.
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Il Messaggero