In coda verso il mare e, dove si scorre, occhio ai nuovi limiti di velocità imposti sulla via Cristoforo Colombo. Che piombano giù dagli 80 fino ai 30 all'ora...
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LA SEGNALETICA
La via Crucis per raggiungere la via Pontina o il mare di Ostia prosegue con altri limiti definiti «ridicoli» dai pendolari: come il 50 all'ora sul discesone del km 16, oltre il Gra, dove per mantenere il contachilometri sul filo dei 50 bisogna frenare con il serio pericolo di essere tamponati. E al ritorno attenzione all'autovelox spesso in agguato sul rettilineo che passa sotto il ponte del Raccordo: qui segnali vecchi si mescolano con la cartellonistica nuova di zecca. Prima si respira ingranando finalmente (per l'unica volta in 26 chilometri di strada) la quarta, ma nel giro di pochi metri lo scenario cambia. Ecco di nuovo i 50 all'ora. Poi un'incredibile tarantella di indicazioni: compare un limite a 60 all'ora. Pochi metri ed ecco di nuovo il 50. Ma no! C'è un altro 60 e poi? Il 40 all'ora.
ALLA GUIDA
Facciamo i bravi automobilisti e ci mettiamo alla guida decisi a rispettare le nuove regole. Sono le 11,47 e a bordo di una Panda ci lasciamo gli archi alle spalle. Per quattro chilometri è tutta una sfilza di segnali di strada con cunette (?) e limite a 30 all'ora. Attraversiamo l'Ostiense e la Garbatella fino alla Laurentina, facciamo attenzione perché se l'autovelox ci pizzica a 70 all'ora, 40 oltre il consentito, la sanzione arriva fino a 2000 euro. La banchina è tappezzata di radici dei pini che affiorano, passiamo pure per il punto in cui nel 2015 perse la vita l'imprenditore Claudio Salini. Veniamo flagellati dai clacson impietosi di chi ci sta dietro. Oltre la seconda non si va. Una donna alla guida di una Peugeot per sorpassarci quasi si scontra con una Mini e quando ci affianca urla di tutto. All'orizzonte il semaforo verde, ma quando arriviamo è già rosso. Quasi si faceva prima a piedi.
LE PROTESTE
Ma cosa succede sulla Colombo? Lo spiega la determina del Campidoglio che recentemente ha imposto anche il 50 all'ora dal Gra verso Ostia, dove prima si viaggiava tra i 60 e gli 80 all'ora. Decisione presa, si legge, «a causa delle condizioni della sede stradale per la presenza di apparati radicali delle alberature adiacenti» e «con carattere d'urgenza a salvaguardia della pubblica incolumità». Tradotto vuole dire che non è possibile asfaltare le radici perché ciò indebolirebbe i pini che, si sa, sono particolarmente fragili e imprevedibili: potrebbero venire giù senza dare preavviso. Ma che senso ha imporre dei limiti che nessuno (o quasi) rispetterà? Qualche risposta se la stanno dando i cittadini. I pendolari, i più penalizzati, hanno avviato una petizione online per contestare la misura e sui social esplode la polemica. «Questo provvedimento - scrive Sandro S. su Fb - è subdolo e serve esclusivamente all'amministrazione comunale a lavarsi le mani dalle sue responsabilità per la mancata manutenzione della strada». E Gian Luigi aggiunge: «Fare cassa con i vari velox è un gesto meschino che nulla fornisce in merito alla prevenzione di incidenti». «Invece di risolvere il problema traffico, lo aumentano».
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Il Messaggero