Cumuli di immondizia a fare bella mostra di sé davanti alle vetrine di grandi griffe e gioiellieri storici. Cartoni accatastati contro i palazzi. Marciapiedi invasi dalle...
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I NEGOZIANTI
«Sono arrivato in negozio alle 12 - racconta un commesso da Swatch - e buste e sacchetti erano ancora in strada, in particolare nella parte alta, quella più vicina a piazza di Spagna». Un caso che sembra fare regola più che eccezione. «La raccolta dei rifiuti funziona male da almeno un mese ormai - dicono da Max Mara - abbiamo anche fatto segnalazioni all'Ama ma invano. Gli operatori dovrebbero passare prima dell'apertura dei negozi, invece ormai da tempo, rimaniamo con sacchi e cartoni davanti all'ingresso fino a mattina inoltrata, con tutto ciò che questo comporta, sia in termini di immagine, sia per il rischio di sanzioni». In tanti hanno provato ad avere risposte, arrivando perfino a ipotizzare un cambiamento d'orario, non segnalato, per la raccolta. Nulla da fare. È questione di ritardo che «ogni tanto può capitare», specificano i negozianti, ma «adesso si verifica troppo spesso».
«UN SENSO DI ABBANDONO»
«Ormai siamo abituati ai disagi causati dall'Ama, qui regna il caos - dice Gianni Battistoni, storica anima della via - Non si può andare avanti in questa maniera, con via Condotti sommersa dai cartoni anche alle 11. La situazione è inaccettabile: la nettezza urbana non è puntuale, i cartoni vengono ritirati in ritardo, i corrieri stazionano nella strada dalla mattina alla sera, non c'è mai un vigile urbano. Quello che sta accadendo è davvero inaccettabile». Per la via e per la città, di cui la strada, appunto, è uno dei simboli, meta di molte passeggiate da film e pure di scatti da cartolina per raccontare un vacanza nel Paese della moda, prima, forse nella città dell'incuria e del degrado oggi. «Quello dell'Ama per noi è davvero solo uno dei tanti disagi - prosegue Battistoni - Da tempo, ormai come città stiamo facendo una pessima figura. Cercare un contatto con l'Amministrazione per avere risposte e, soprattutto, soluzioni, è praticamente impossibile. Per la prima volta, non si riesce a parlare con nessuno in Campidoglio. Confrontarsi è diventato difficilissimo».
Intanto, con il passare delle ore, la situazione torna alla normalità. I cartoni vengono portati via, così le buste. Alle 18, però, a straripare sono i cestini di rifiuti, che raccontano il passaggio frequente di romani, turisti, visitatori, fashion victim, e quello, decisamente più raro, degli operatori che dovrebbero assicurare la pulizia della strada, teatro di una lunga storia di fascino e bellezza, ora messa in ombra da dimenticanza e, appunto, ritardi.
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Il Messaggero