Le tombe di sconosciuti al Verano usate come casseforti. Pensava di aver trovato una custodia inespugnabile un pusher romano impegnato nello smercio della cocaina, nascondendo la...
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Un traffico che Daniele G., un quarantenne di Tor Tre Teste, professione marmista proprio al Verano, pagherà con una condanna a 4 anni di carcere e al pagamento di 14.000 euro. La condanna è stata emessa ieri, col rito abbreviato, dal giudice delle indagini preliminari. Per il pusher però una doppia consolazione: per lui sono stati disposti i domiciliari e con la possibilità di recarsi al lavoro, proprio al Verano, base dei suoi affari. Il quarantenne era stato arrestato ad aprile all'interno del camposanto. Gli investigatori della Mobile che avevano auto una soffiata sulla doppia attività del marmista si sono appostati dentro e fuori dal Verano per smascherarlo. Quindi non è rimasto che controllare dove si approvvigionava per portare all'esterno le dosi da vendere. L'uomo ha parcheggiato l'auto in un viale, si è introdotto in un corridoio coperto con pareti di loculi a più piani e al quarto piano ha divelto una lastra di marmo: ecco la droga. In un altro loculo, come ha ricostruito per l'accusa il pm Carlo Villani, invece è stata recuparata una calibro 9 risultata rubata nel padovano, con munizioni. La cocaina avrebbe fruttato quasi seimila dosi.
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Il Messaggero