Militare sparito a Velletri 28 anni fa, il ministro Trenta: «Inchiesta parlamentare atto dovuto»

L'incontro tra il ministro della difesa, Trenta e i familiari di Davide Cervia
«Un atto dovuto». Così il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in un'intervista a “Chi l'ha visto?” parla della possibilità di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Un atto dovuto». Così il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in un'intervista a “Chi l'ha visto?” parla della possibilità di avviare una commissione parlamentare d'inchiesta per far luce sulla scomparsa di Davide Cervia, il militare dell'Aeronautica, esperto di guerra elettronica, sparito a Velletri 28 anni fa. «La famiglia ha lavorato tanto e sono state raccolte tante prove e tante informazioni: credo sia il caso che il Parlamento avvii un'inchiesta».


 
Un euro, come gesto simbolico per dar seguito alla condanna in sede civile per lo Stato nel caso di Davide
Cervia per «avere violato il loro diritto alla verità» . Lo ha consegnato il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta a Marisa Gentile, la moglie di Cervia. «Sono di Velletri anch'io - ha detto Trenta al termine dell'incontro - e questa storia l'ho vissuta da piccola. È un atto simbolico per dire che io, come rappresentante dello Stato, ho voluto chiedere scusa per tutti i momenti, per le fatiche e le reticenze che ci sono state nei confronti di questa famiglia». «Una famiglia - ha aggiunto Trenta - ha diritto di sapere la verità e avere giustizia. Lo Stato non deve mai smettere di cercarla. Io sono disponibile ancora per approfondire le ricerche, perché dobbiamo arrivare alla verità: questo è lo Stato».


Accanto a Trenta la signora Marisa ha mostrato l'euro ricevuto, che era quanto simbolicamente la famiglia chiedeva come risarcimento. «Questo euro - ha detto - per noi ha un grandissimo valore e rappresenta 28 anni di grandi battaglie per capire che cosa fosse successo a Davide. Ancora non lo abbiamo scoperto, però prendiamo atto e ringraziamo il ministro Trenta per aver avuto la sensibilità di leggere delle carte e di capire che ci sono stati degli errori, delle sottovalutazioni, come stabilisce la sentenza del tribunale civile, e che forse se le nostre istituzioni, o parte di essere, si fossero impegnate un po' di più forse Davide l'avremmo potuto salvare. Non ci siamo riusciti, e questo ci rammarica, però siamo contenti che grazie all'azione del ministro si sia ridata dignità a questa vicenda e a Davide Cervia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero