Roma, turisti si arrampicano sugli alberi di arance

Roma, turisti si arrampicano sugli alberi di arance
Dopo gli sfregi ai monumenti, le fontane violate dai vandali del tuffo facile, o da quelli a caccia di monetine, in città c'è un nuovo "modello" di...

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Dopo gli sfregi ai monumenti, le fontane violate dai vandali del tuffo facile, o da quelli a caccia di monetine, in città c'è un nuovo "modello" di turista: il "cacciatore" di arance. Bastano un albero, qualcuno disposto a guardare e ad applaudire e il gioco è fatto. La sequenza scattata in via Barberini è eloquente; il motivo per cui gli ospiti continuino ad avere poco rispetto di questa città, invece, un po' meno.




È passato da poco mezzogiorno. Il gruppetto di tuisti guarda in alto. Vede le arance. Il capo branco prende in mano la situazione. Da buon "cacciatore" punta l'obiettivo, facendosi guidare dal suo irrefrenabile istinto.





Pochi balzi scimmieschi verso l'alto bastano per arrivare in cima. Un tiro secco e l'arancia si stacca. Ma per il branco di Croods una non basta. A raccoglierle da terra è una donna, la più anziana, che sotto gli sguardi un po' imbarazzati di figli, amici e parenti, porta comunque a termine la missione.




Con le arance viene via anche qualche ramo. Ed è quasi un miracolo che l'esile alberello non si spezzi sotto il peso e i movimenti goffi del gorilla. E come in ogni impresa che si rispetti c'è anche il cine operatore, in questo caso una cine operatrice, che riprende istante per istante con il telefonino la raccolta del magro bottino: tre arance.

A questo punto non resta che spartirsi la macedonia. Ma quei frutti oltre a essere immangiabili, sono pure mollicci e mezzi marci. E dopo averli aperti tutti inutilmente, a caccia di uno spicchio succoso, al gruppetto di turisti non resta che fare come fanno molti altri turisti, e non, a Roma (certamente una minoranza): ovvero gettare tutto a terra, incrementando quel "qualcosa" di cui la città farebbe volentieri a meno.
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Il Messaggero