Grande appuntamento con il turismo, le città d'arte e i siti Unesco. Al via da oggi il Salone mondiale a Palazzo Venezia, tre giorni di appuntamenti con ospiti...
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Nella sala Altoviti e nella sala Cinesi di palazzo Venezia, le esposizioni saranno presenti fino a sabato e saranno affiancate da incontri sullo sviluppo dell'economia della cultura, sulla sostenibilità ambientale, ma anche da progetti e programmi per siti come villa Adriana, villa d'Este, i giardini Medicei in Toscana, le novità dalla costiera amalfitana e dalle cinque terre, da Napoli, Ivrea, Puglia e Umbria. Domani, alle 10.45, sarà ospite della sala Altoviti Francesco Rutelli, che parlerà del soft power e dei siti Unesco. Nel pomeriggio, invece, Lonely Planet presenterà la guida dedicata alle Dolomiti.
L'Italia è il paese con il più alto numero di siti Unesco al mondo, sesto per il Pil relativo al turismo, ha ricordato Domenico Arcuri, amministratore delegato Invitalia. «Il turismo ora ritorna a essere una parte centrale dell'agenda del governo», ha detto Arcuri riferendosi al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. «Mezza Argentina è di origine italiana, quindi quando pensiamo al turismo, ci viene in mente Roma - ha detto Tomàs Ferrari, ambasciatore argentino in Italia - È il cosiddetto turismo delle radici, che si unisce a quello culturale ed enogastronomico». «Gli arrivi dall'estero nella nostra regione sono aumentati del 44 per cento, che non è un risultato che si può raggiungere da soli, ma solo grazie ad un piano a livello ministeriale», ha affermato Loredana Capone, assessore all'industria turistica e culturale della Regione Puglia. L'italia ha 55 siti Unesco, quanto la Cina, ma venti volte più piccola. Il Lazio ne ha 7, «il che ha un significato che parla al mondo, un canale con cui creare l'offerta turistica», ha detto il presidente Unioncamere Lazio, Lorenzo Tagliavanti. «Bolsonaro ha detto che l'Amazzonia è un problema del Brasile. Non è vero, è un problema del mondo, proprio come lo sono i nostri siti Unesco», ha concluso Tagliavanti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero