Roma, tornano a casa le gemelline siamesi algerine operate al Bambino Gesù

Città del Vaticano - E' stato una piccola festa la partenza di Rayenne e Djihene, le due gemelline siamesi, arrivate dall'Algeria al Bambin Gesù un anno e...

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Città del Vaticano - E' stato una piccola festa la partenza di Rayenne e Djihene, le due gemelline siamesi, arrivate dall'Algeria al Bambin Gesù un anno e mezzo fa, per essere staccate (erano unite per il torace e l'addome) e curate. Ora possono tornare a casa. Nel reparto dove hanno vissuto tanti mesi quando erano ancora unite, è stata organizzata una piccola festa: erano tutti commossi. La presidente Mariella Enoc, il chirurgo Alessandro Inserra (alla guida del team multidisciplinare di 40 persone che ha operato le piccole lo scorso ottobre) e lo staff di medici e infermieri al gran completo.

 
Le bambine sono state sottoposte a una serie di accertamenti di base (radiografia del torace, valutazione broncopneumologica, esami del sangue) per avere un quadro finale della situazione clinica prima della dimissione e per aggiornare ladocumentazione da fornire alla famiglia in occasione della partenza, prevista per lunedì 14 maggio, per la loro città di origine, Oum El Bouaghi, nel nord-est dell’Algeria. Una volta a casa, le bambine potranno essere seguite in un centro medico a Madaura, a 100 km di distanza. «Dal giorno del nostro arrivo ad oggi sono cambiate tante cose», ha raccontato emozionato Athmane Mebarki, il papà delle bimbe algerine. «Ora le bambine si alzano addirittura in piedi da sole, sono aumentate di peso e stanno bene. Molto meglio rispetto a prima. Fino a poco tempo fa io e mia moglie proprio non immaginavamo cosa ci potesse riservare il futuro, ma ora è arrivato il momento di tornare a casa». 


​Alcune settimane dopo l’intervento di separazione le gemelline erano state trasferite nella sede del Bambino Gesù a Palidoro per seguire le sedute di fisioterapia e riabilitazione neuromotoria. Genitori e bambine sono stati ospitati a Casa Ronald, una delle strutture che accolgono le famiglie dei pazienti ricoverati presso l’Ospedale della Santa Sede. Le piccole, che oggi compiono 2 anni, ora muovono i primi passi epronunciano alcune parole in italiano (‘mamma’, ‘papà’, ‘ciao’, ‘acqua’). Il loro cammino riabilitativo, tuttavia, sarà piuttosto articolato: nei prossimi anni, infatti, dovranno essere sottoposte ad altri interventi correttivi.
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Il Messaggero