Topi morti nei bagni del liceo, genitori infuriati: «Chiudetelo». Ma le lezioni vanno avanti

Entrare nel bagno di una scuola e trovarsi tra i piedi un topo morto non è cosa da tutti i giorni. Se i topi sono due, si potrebbe dire di essere di fronte a una...

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Entrare nel bagno di una scuola e trovarsi tra i piedi un topo morto non è cosa da tutti i giorni. Se i topi sono due, si potrebbe dire di essere di fronte a una rarità. A Roma, invece, la cosa sta diventando una consuetudine. L'ultimo caso al liceo Pacinotti Archimede di via Montaione a Prati Fiscali. La denunicia, corredata di fotografia, è di Gabriella Calfizzi, una mamma preoccupata, non solo per l'igiene dell'istituto e la sicurezza dei ragazzi, ma anche per la scelta della direzione di non chiudere termporaneamente la scuola.




«Come è accaduto oggi (ieri, ndr) al cinema Barberini e a Roma Prati  - spiega Gabriella Calfizzi - anche a scuola di mio figlio sono stati trovati due topi morti all’interno dei bagni, uno in quello delle ragazze uno in quello dei ragazzi. E nonostante le pressioni di molti genitori, mi chiedo perché l'istituto non sia stato chiuso per la giusta igenizzazione  come accaduto al Cinema Barberini, o in altre scuole dove erano stati trovati i ratti». 

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A scuola dalla segreteria qualcuno ha risposto ai genitori che poteva trattarsi di uno scherzo. Ma dopo il bailamme scatenato dai genitori in rivolta la vice preside avrebbe tranquillizzato le famiglie spiegando che forse i topi erano le vittime della deratizzazione fatta qualche settimana fa nel liceo. «A noi ha detto - continua Calfizzi - che erano già state avvisate Asl e polizia locale. Ma come mai un'istituto che ospita circa 800 alunni sia rimasto aperto dopo quello che è successo?».
 

Per molti genitori il fatto che due topi, nonostante la deratizzazione, fossero ancora a spasso per la scuola e che siano andati a morire nei corridoi, con la possibilità di contaminare anche altri locali, è un episodio gravissimo. «Chi tutela la salute dei nostri figli? - dicono - E se quei topi fossero andati in giro per banchi e cattedre?». Qualcuno è preoccupato anche per l'effetto a strascico del veleno, che i topi morti potrebbero aver ingerito e a questo punto, portato in giro per la scuola.


«In questo periodo - conclude la mamma - ci sono molti compiti in classe e lezioni per la chiusura dei quadrimestri, forse non si voleva rallentare il lavoro di ragazzi e insegnanti. Ma la loro salute, crediamo, sia altrettanto importante». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero