OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Secondo la Procura il 5 agosto 2020 avrebbe tentato di uccidere un cittadino macedone nel quartiere di San Basilio e poi sarebbe scappato in Spagna per far perdere le sue tracce e sottrarsi alle indagini. Per questa ragione un cittadino italiano di 39 anni è stato arrestato questa mattina dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro nel momento in cui è rientrato in città dallo stato iberico.
L'incontro poi i due colpi di pistola
Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, il 5 agosto l'uomo e la vittima, entrambi imprenditori nella ristroazione, si erano dati appuntamento in via Muccia, quartiere San Basilio, per dirimere una controversia legata ad un credito rivendicato dal cittadino macedone. In quell'occasione, il 39enne avrebbe esploso 2 colpi di pistola contro la vittima colpendolo all’addome ed alla testa. La sparatoria sarebbe avvenuta in via Montegiorgio, all’altezza della fermata Atac dove i carabinieri hanno rinvenuto il bossolo esploso da una pistola calibro 7,65.
Le indagini: il killer a Salerno il giorno prima per reperire l'arma
Secondo le indagini il giorno prima l'arrestato si sarebbe recato a Salerno, città di origine della famiglia, per reperire l'arma e cercare complici per tendere l'agguato. Per questo i Carabinieri hanno ipotizzato anche l'aggravante della premeditazione e sarebbe provata anche la volontà di uccidere: tentativo fallito solo perchè l'arma si era inceppata.
Per le gravi ferite riportate la vittima ha subito diversi interventi chirurgici, un lungo periodo di degenza e ha perso la possibilità di camminare oltre ad avere un grave indebolimento psichico.
L'arresto
L’indagato dopo l’episodio delittuoso si era trasferito in Spagna. Ma oggi, appena rientrato a Roma è stato intercettato, arrestato e condotto al carcere di Lanciano in attesa di processo. Il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari: l’indagato quindi deve considerarsi non colpevole sino alla condanna definitiva.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero