Non ha neanche aperto lo sportello alla cliente, poi, una volta che lei si è accomodata, ha avviato il taxi e si è lasciato andare ad atti di autoerotismo. Con...
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I RISCONTRI
«In qualità di esercente di pubblico servizio - ha scritto il magistrato - il tassista, nel corso dello svolgimento delle sue funzioni, durante la corsa ordinata dalla vittima ed effettuata da via Achille Grandi all’aeroporto di Ciampino, conduceva il mezzo di notte su una strada scarsamente trafficata a elevata velocità (così da impedire ogni reazione della vittima), masturbandosi per l'intera durata della corsa, costringendo la cliente, seduta nel sedile posteriore, a subire atti sessuali».
Il tassista, un 50enne all’apparenza irreprensibile, rischia ora di finire a processo. La procura, infatti, ha sollecitato la richiesta di rinvio a giudizio dell’indagato, identificato di recente. La vittima, infatti, assistita dall'avvocato Piergiorgio Micalizzi, aveva sporto denuncia contro ignoti. Prima di salire sul taxi non aveva annotato il numero di targa e, una volta giunta a destinazione, aveva pensato solo a scappare e a chiedere aiuto telefonicamente a un amico in partenza come lei per Londra. La segnalazione alla polizia, comunque, era scattata subito. Per trovare riscontro alle parole della vittima, gli investigatoti hanno ricostruito, tramite il gps, il percorso effettuato dal taxi quella notte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero