A fare scoprire la banda specializzata nel clonare i documenti delle auto di lusso è stato uno scugnizzo napoletano. Che è andato a rubare proprio l'auto la cui...
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Con tutte le cautele del caso e, soprattutto, senza dare troppo nell'occhio, l'auto viene controllata non c'è esplosivo, è solo rubata. Gli agenti, quindi, si appostano con la speranza che qualcuno prima o poi vada a ritirarla. E qualche ora dopo, effettivamente qualcuno si presenta, chiavi in mano, per salire a bordo della 500 gialla. Si tratta di una signora sessantenne che in men che non si dica viene circondata e sottoposta alla trafila investigativa: documenti, prego. Alla vista degli agenti, armi in pugno, la signora si spaventa. Quando le spiegano cosa sta accadendo, cade dalle nuvole. La mia auto rubata? Ma se l'ho comprata pochi giorni fa!. Il resto delle indagini svelerà almeno una parte del mistero. L'auto ha targa, libretto, telaio e il resto solo apparentemente in regola: tutto è stato clonato, cioè copiato da una vettura simile, stesso modello, stesso colore, stessa cilindrata.
IL PRECEDENTE
Esattamente la stessa storia che gli agenti avevano vissuto pochi giorni prima quando si erano trovati davanti a una Mercedes anch'essa risultata clonata. E ora è caccia all'organizzazione criminale specializzata nel replicare automobili. Stavolta però a tradire i malviventi è stato uno scugnizzo: un ladruncolo che nello scegliere l'auto da rubare a Napoli aveva messo le mani sulla stessa macchina che la banda aveva scelto per copiarne la targa. E quindi era scattata la denuncia di furto: la targa e il modello erano state diramate a tutte le Volanti in tutta Italia. L'altro ieri nel grande parcheggio del centro commerciale l'auto è stata ritrovata e si è scoperto l'ulteriore inganno. Ora si indaga per scoprire la rete di complicità di cui si serviva la banda: chi aveva venduto l'auto alla signora, e se la donna eraconsapevole del fatto che si trattasse di un'auto rubata e clonata.
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Il Messaggero