Ottocento istantanee della serata, i ragazzi che ballano in pista al Factory Club, e c'è anche lei, la meno appariscente di tutte, vestita con una maglietta rossa e un...
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Roma, 21enne etiope stuprata dal branco nel cortile della discoteca Factory: «Piangeva e non riusciva a parlare»
LE TELECAMERE
L'impianto di videosorveglianza è stato sequestrato o almeno così racconta il proprietario dopo un caso di cronaca nera: un poliziotto si era suicidato sparandosi proprio davanti al locale. E da quel giorno non è mai stato sostituito o rimesso in funzione. «Aspettavo che me lo restituissero, ora provvederò a comprarne un altro», dice il proprietario. Gli ottocento scatti di sabato notte, quindi, sono importantissimi per ricostruire la serata fotogramma per fotogramma e, soprattutto, per identificare i clienti e quindi trovare testimoni e, soprattutto, i responsabili della violenza. Il sospetto è che fossero stati al Factory Club molte altre volte: conoscevano la struttura e sapevano dell'esistenza di quel magazzino dismesso, dove per almeno due ore hanno abusato della ventunenne.
IL FOTOGRAFO
Intanto gli investigatori della Squadra mobile hanno sentito come persona informata sui fatti il fotografo del locale, che ha consegnato tutte le tre memory card utilizzate sabato scorso. In Questura ha raccontato di ricordarsi di Angela, di quella ragazza un po' schiva, assolutamente normale, che quasi s'imbarazzava a posare davanti all'obiettivo e che è stata ripresa solo in compagnia dei suoi amici perché non voleva mettersi in mostra. L'ha vista ballare con quel giovane e, poi, allontanarsi dal locale. Ricorda che i suoi compagni l'hanno cercata, preoccupati. Tra gli ottocento frame, gli agenti ne stanno cercando alcuni precisi: il momento dell'approccio, l'istante in cui il giovane avvicina la ragazza, e i minuti trascorsi insieme in pista, ballando. Per il momento, tra quelle immagini, questi precisi attimi non sarebbero state trovati. Ma gli inquirenti stanno sentendo anche gli amici della vittima. Molti di loro hanno visto la ragazza intrattenersi tra la folla insieme a quel giovane sconosciuto: potrebbero riconoscerlo. A tutti la Mobile sta mostrando le fotografie, per cercare di identificarlo. Le stesse immagini sono state fatte vedere anche alla ventunenne. È ancora sotto choc, ma ha fornito una descrizione fisica del suo aggressore. Almeno del primo, perché degli altri due non riesce a ricordare nemmeno il volto. Ricorda solo le percosse, gli insulti, la violenza.
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Il Messaggero