Stupri a Roma, il piano del Comune: più vigili di notte e parchi chiusi

Stupri a Roma, il piano del Comune: più vigili di notte e parchi chiusi
Più telecamere collegate con la questura nelle zone a rischio: Termini, Colle Oppio e Aventino. Più agenti della polizia municipale in servizio di notte e infine la...

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Più telecamere collegate con la questura nelle zone a rischio: Termini, Colle Oppio e Aventino. Più agenti della polizia municipale in servizio di notte e infine la possibilità di chiudere con cancellate i parchi che al calar del sole diventano terra di nessuno.


Sono le proposte che la sindaca Raggi e il delegato per la sicurezza Marco Cardilli porteranno domani al tavolo in Prefettura, convocato da Paola Basilone per affrontare l'escalation di stupri che sta colpendo la Capitale. «Bisogna tenere alta la guardia e soprattutto rafforzare la prevenzione», ha spiegato la settimana scorsa la sindaca in una lettera a Il Messaggero, sposando la campagna lanciata da questo giornale contro la violenza sulle donne. Il Comune ha disposizione oltre 4.000 occhi elettronici molti dei quali direttamente collegati con la Questura.

«Ma non è abbastanza», è la linea del Campidoglio. Che ha già stanziato 500 mila euro per installare 150 nuove telecamere in tutti i Municipi. Alle quali si aggiungono altrettante montate sugli autobus. Raggi sa che la questione sicurezza dipende solo in parte dal Comune, ma la sua idea è quella di presidiare il più possibile le zone centrali più a rischio.

I NUMERI
In questo senso, montare nuove cancellate nei parchi cittadini, per chiuderli di notte, come nel caso di Colle Oppio potrebbe essere una soluzione. La giunta grillina, inoltre, sta lavorando a un pacchetto sicurezza che sarà varato dalla giunta a breve: parte proprio dal nuovo regolamento dei vigili urbani che inserisce pene più severe per il rispetto del decoro cittadino. I dati diffusi dall'Istat incrociando regione per regione le statistiche delle forze di polizia giudiziaria, relativi al 2015, descrivono la Capitale al secondo posto nel podio dei reati sessuali. Sul gradino più alto c'è Milano, mentre al terzo posto Torino. Le violenze sessuali denunciate nel capoluogo lombardo sono state in tutto 284, a Roma 249.

Se si considerano anche gli atti sessuali con minorenni la classifica cambia solo per il terzo posto della classifica: 20 casi a Milano, 13 a Roma e 10 a Napoli. Preoccupano anche le statistiche relative all'anno successivo diffusi all'inizio del 2017 dal pool antiviolenza della Procura di Roma.

IN TRIBUNALE
I procedimenti pendenti nel 2016 per violenza sessuale erano in tutto 799. Un numero praticamente stazionario rispetto al 2015, quando si erano contati 803 procedimenti. I fascicoli aperti in procura per violenza sessuale di gruppo, invece, nel 2016 erano 35. Mentre le persone arrestate in flagranza di reato per violenza sessuale, anche aggravata e anche in danno di minori, sono state in tutto 83. Altri 15 soggetti sono invece finiti in manette per violenza sessuale di gruppo.

GLI ARRESTI

Dalla relazione del pool antiviolenza relativa al 2016 emerge che, rispetto all'anno precedente, gli arresti in flagranza di reato per crimini sessuali sono leggermente aumentati (nel 2015 erano stati 78), ma il dato è comunque basso rispetto alla mole di delitti consumati. Tra il 2016 e il 2017, inoltre, nella città si sono verificati 5 femminicidi. In due casi c'è stato un arresto in flagranza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero