Roma, studente Usa gettato nel Tevere: Galioto dal gip sceglie il silenzio, convalidato l'arresto per omicidio

Resta in carcere Massimo Galioto, il «punkabbestia» arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato per morte di Beau Solomon, lo studente americano...

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Resta in carcere Massimo Galioto, il «punkabbestia» arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato per morte di Beau Solomon, lo studente americano gettato nel Tevere la notte tra il 30 giugno e il primo luglio e ritrovato morto alcuni giorni dopo. Il giudice per le indagini preliminari, Maria Agrimi, ha convalidato il fermo per il 41enne e contestualmente emesso una misura di custodia cautelare in carcere. La Procura incassa un primo successo e avvia ulteriori verifiche per definire la dinamica di quanto avvenuto sulla banchina del fiume a pochi metri dal ponte Garibaldi. Nel corso dell'atto istruttorio davanti al gip, Galioto non ha risposto alle domande preferendo avvalersi della facoltà di non rispondere perchè il quadro indiziario è ancora lacunoso e necessita di ulteriori approfondimenti.

 

«Chiederemo una serie di perizie a cominciare dai filmati - spiega il difensore di Galioto, l'avvocato Michele Vincelli - perchè in questa vicenda ci sono ancora aspetti poco chiari. Il mio assistito si dichiara innocente e nega di aver spinto in acqua il giovane americano». Il gip ha, di fatto, recepito l'impostazione del pm Marcello Monteleone che contesta al senzatetto anche l'aggravante dei futili motivi. Galioto, ha riferito ancora il suo avvocato, «è provato dallo stato di detenzione ed è convinto che può chiarire la sua posizione».

Intanto potrebbe riaprirsi a breve l'inchiesta su un'altra morte, quella di Federico Carnicci, ex operaio e artista di strada originario di Pontedera, scomparso nel Tevere il 7 luglio 2015 e ritrovato morto in acqua dieci giorni dopo. La vicenda ha molte similitudini con la morte di Beau Solomon, il giovane studente americano morto per annegamento dopo essere stato gettato nel fiume da Massimo Galioto. E proprio del senzatetto che vive sotto il ponte Garibaldi, Carnicci era amico così come della sua compagna, Alessia Pennacchioli, oggi nuovamente ascoltata.


I tre fanno parte di un gruppo di punkabbestia che hanno scelto di vivere tra ponte Sisto e ponte Garibaldi, nel centro storico della Capitale. Nei prossimi giorni l'avvocato Carmine De Pietro, legale dei familiari di Carnicci, presenterà una istanza al pm Francesco Scavo per chiedere la riapertura delle indagini. Il procedimento era stato archiviato nell'aprile scorso. In base a quanto si apprende Galioto non è stato mai ascoltato su questa vicenda mentre in procura venne convocata la compagna. Nella sua ricostruzione affermò che quando Carnicci cadde nel fiume lei stava dormendo nella tenda. Secondo l'autopsia Carnicci è morto per shock termico e gli esami tossicologici hanno dato esito negativo.
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Il Messaggero