Roma, lo Street control dei vigili va in tilt «Rischio sosta selvaggia»

Roma, lo Street control dei vigili va in tilt «Rischio sosta selvaggia»
Street control e smartphone dei vigili urbani in tilt, il vicecomandante del Corpo Raffaella Modafferi assicura: «Il guasto sarà risolto nel giro di pochi giorni....

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Street control e smartphone dei vigili urbani in tilt, il vicecomandante del Corpo Raffaella Modafferi assicura: «Il guasto sarà risolto nel giro di pochi giorni. È un problema che riguarda la Telecom, l'azienda da cui abbiamo noleggiato l'intero sistema software; il problema è loro e la società lo sta già risolvendo. A breve giro di posta le apparecchiature torneranno a funzionare, anche progressivamente. Non c'è da preoccuparsi, a sanzionare gli indisciplinati ci penseranno le pattuglie sguinzagliate sugli stessi itinerari».


IL BLACK-OUT
Il black-out però dura ormai da sette giorni (è del 26 agosto la circolare inoltrata ai vari comandi in cui la stessa Modafferi avverte del malfunzionamento) e preoccupa non poco gli operatori. Gli occhi elettronici dei caschi bianchi della Capitale restano spenti. E quella mano in più che doveva arrivare agli agenti in strada per contrastare le soste irregolari e, in particolare, le doppie file, viene meno. Un piccolo giallo l'origine tecnica del guasto. C'è chi parla di contratti scaduti per le sim inserite nei dispositivi, ma il Comando smentisce categoricamente: «Il noleggio dura due anni e non è ancora scaduto». Il sistema Street control era stato voluto e introdotto dall'ex comandante Raffaele Clemente per dare una spinta innovativa al Corpo, risparmiare energie e personale, garantire un sistema certo di contravvenzioni.

LE REAZIONI
«Ma ora assistiamo a un brusco ritorno al passato, invece di andare avanti stiamo tornando indietro - afferma Stefano Giannini, segretario romano del Sulpl - Non è possibile che la polizia locale della Capitale d'Italia rimanga appesa al funzionamento di un software. Già abbiamo un buco nelle riparazioni stradali, un altro nelle rimozioni, ora si aggiunge lo Street control. L'amministrazione dovrebbe fare più attenzione nel momento della stesura del contratto di noleggio e mettere delle penali severe e specifiche a carico di chi blocca il servizio».
Nei soli primi sei mesi di utilizzo, lo scorso anno, il sistema Street control, delle multe a strascico, ha fruttato alle casse capitoline quasi sei milioni di euro. Sulle strade più battute dalle telecamere montate su venti veicoli - si pensi a via dei Colli Portuensi o via Appia Nuova - i furbetti della doppia fila hanno vita più difficile. Gli occhi elettronici sono in grado di immortalare irregolarità, contrassegni scaduti o veicoli rubati nel raggio di venti metri.

GLI OBIETTIVI
Con gli smartphone, invece, i vigili hanno detto addio (in questi giorni tramutato in un arrivederci) ai taccuini tradizionali: l'apparecchio dotato di microcamera fotografa l'infrazione, l'agente digita il verbale elettronico e lo invia tramite applicazione ad hoc al sistema computerizzato centrale. Ne sono stati distribuiti circa duecento. Ma adesso si torna carta e penna.
«Se prerogativa principale dello Street control era quella di fare risparmiare anche in termini di personale - aggiunge il sindacalista - questo stop improvviso in agosto ne inficia anche gli obiettivi. In questi giorni, infatti, coincidenti con il periodo estivo delle ferie e fino al riavvio delle scuole, siamo ancora a servizio ridotto. Tutti i Gruppi sono in sofferenza di uomini e hanno difficoltà a fare uscire le pattuglie al completo. Per cui l'appello a perlustrare con maggiore assiduità gli itinerari, rischia di cadere a vuoto».
 
IO SEGNALO

Altra innovazione tecnologica introdotta dalla Municipale e che ha incassato l'apprezzamento, almeno iniziale, dei cittadini è il servizio online Io segnalo. Ma anche qui il software sta giocando qualche brutto scherzo. «È da un anno che chiediamo modifiche ai modelli di segnalamento per venire incontro alle esigenze degli operatori ma anche di che segnala e vorrebbe sapere se e come la sua segnalazione è andata a buon fine. Ma niente, pare che il software sia immodificabile. Che sia stato ceduto in blocco, senza possibilità di interventi successivi», conclude il Sulpl.

alessia.marani@ilmessaggero.it
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