Roma, panni stesi sulle transenne a Termini: benvenuti nella Capitale

È solo l'ennesimo scempio a cui devono assistere turisti e residenti che transitano alla stazione. Una terra di nessuno.

Roma, panni stesi sulle transenne a Termini: benvenuti nella Capitale
Due paia di pantaloni, una felpa, una maglietta e addirittura un paio di mutande. Il tutto steso in bella vista di fronte alla stazione Termini. La proprietaria, una donna senza...

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Due paia di pantaloni, una felpa, una maglietta e addirittura un paio di mutande. Il tutto steso in bella vista di fronte alla stazione Termini. La proprietaria, una donna senza fissa dimora che dorme proprio nello spiazzale, è lì accanto che attende che il bucato sia asciutto. È solo l'ennesimo scempio a cui devono assistere turisti e residenti che transitano alla stazione. Una terra di nessuno. «La situazione di degrado è ormai ad un livello imbarazzante. Ho accompagnato dei miei amici statunitensi in viaggio in Italia alla stazione, mi hanno chiesto se sono cose che si vedono spesso ... mi sono vergognato» racconta Igino Pirozzi. E come lui sono tanti che ogni giorno assistono a scene surreali. Perché i panni stesi ad asciugare sulle transenne parapedonali sono solo uno dei tanti problemi che affliggono la principale stazione della Capitale. Basti pensare che venerdì pomeriggio, in via Marsala, è scoppiato un incendio che ha coinvolto dodici motorini e il dehor di uno dei bar che sono proprio di fronte all'ingresso di Termini. E poi ancora risse e spaccio di droga.

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Succede di tutto lì, appena il buio ammanta Termini. Nel quadrilatero che circonda la stazione. Via Giolitti, via Marsala, via di Santa Bibiana e piazza dei Cinquecento. Quelle strade che di giorno sono affollate di turisti e pendolari di notte, con il buio, si trasformano. «Un macello, c'è da avere paura» riferiscono i residenti. Non a caso secondo i cittadini Roma, l'Esquilino è il quartiere più pericoloso della Capitale. Più di San Basilio e Tor Bella Monaca. «Qui non ci sono regole. Ognuno lotta per affermare se stesso. E il bello è che tutto dura lo spazio di una notte, poi si ricomincia» raccontano ancora. Via Giolitti è una strada strategica per lo spaccio. Una cinquantina di metri dove ogni notte si combatte una guerra. Qui c'è il McDonald's, una bar e una pizzeria che non chiudono mai. Chi gira di notte spesso si ferma qui a mangiare e non solo. I pusher arrivano a gruppetti, e poi si scatena la battaglia tra bande. E poi via Gioberti, i giardini di via delle Terme di Diocleziano. Ragazzi che si fanno di crack seduti sui marciapiedi. Il ballatoio di via Giolitti è un'altra centrale di spaccio. I romani si tengono alla larga, ma anche i turisti scappano via e non si fermano, sanno tutti che è un pericolo. Poco più avanti iniziano i portici regno di sbandati e clochard. Anche qui spesso scoppiano rissa per pochi centimetri di letto. Non solo via Giolitti. Lungo il muro di via Marsala si dorme allineati e stretti, sul marciapiede una lunga fila di sagome immobili, più di trenta. E infine il sottopasso Turbigo dove ci si ammazza per un posto letto. Più volte, anche negli ultimi mesi, sono scattati sgomberi e bonifiche, pure con l'intervento dei carabinieri, ma poi i clochard e i senza fissa dimora sono sempre tornati a rifugiarsi fra le colonne in mezzo alle due carreggiate nonostante la presenza di dissuasori.


UN PRIMO PASSO


A breve partirà il bando di gara per l'assegnazione dei lavori per il piano da 190 mila euro di riqualificazione. L'obiettivo, con l'installazione dei muri in travertino tra i piloni, è di evitare nuovi bivacchi e accampamenti. In sostanza un doppio muro, in linea con la struttura, per limitare gli accampamenti. Ancora: verranno chiuse, con lo stesso sistema di muri in travertino, anche le finestre lungo il tunnel.
E.B. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero