Nel M5S nessuno lo dice apertamente, ma il video di ieri - la testata, la bastonata e i calci al giornalista da parte di Roberto Spada - rischia di gonfiare le vele a Giuliana Di...
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LA SFIDA
Il prete rosso ripete che per il ballottaggio non farà apparentamenti, che non vede l'ora di entrare in consiglio municipale per portare avanti le sue battaglie. Ma il suo sguardo è già orientato dalla notte di domenica. E strizza all'occhio al M5S. Gli stessi grillini che da giorni battono su questo tasto: Spada uguale Casapound, uguale centrodestra. E quindi Monica Picca. Un'ardita osmosi politica, certo. Visto che la candidata presidente di Fratelli d'Italia ha subito partecipato con sdegno al coro di condanne bipartisan piovute su Ostia dopo l'aggressione alla troupe: «Sicurezza e legalità sono al centro della nostra azione. Solidarietà e vicinanza ai giornalisti ». A Di Pillo non basta e pungola ancora Picca: «Condanni Spada o CasaPound o sarà la mandante morale». Si va a avanti a colpi di speculazioni politiche, appunto. Visto che l'agenda del ballottaggio dopo questa aggressione sarà monotematica. Da Fratelli d'Italia stanno attenti a non cadere in facili strumentalizzazioni. E raccontano un aneddoto. Durante una delle visite di Giorgia Meloni a Ostia, lo staff della leader venne preso a male parole dai alcuni membri «del clan che chiamarono subito i candidati di Casapound». Insomma, niente da spartire con questi sodalizi. Anche se ormai la campagna elettorale non sarà più la stessa.
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Il Messaggero