Roma, nel minimarket una stanza per fumare crack ed eroina: due arresti

Roma, nel minimarket una stanza per fumare crack ed eroina: due arresti
Il minimarket era diventato un centro di spaccio di stupefacenti in grado di fornire ogni tipo di droga. Ad insospettire i poliziotti del commissariato Borgo, diretto da Michele...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il minimarket era diventato un centro di spaccio di stupefacenti in grado di fornire ogni tipo di droga. Ad insospettire i poliziotti del commissariato Borgo, diretto da Michele Peloso, il fatto che, spesso, chi entrava nel minimarket ne riusciva senza avere, in apparenza, acquistato nulla. Dopo alcuni giorni di appostamento, gli agenti sono riusciti a ricostruire i traffici illeciti. Avendo individuato il fornitore della droga, hanno atteso che lo stesso si presentasse presso l'esercizio commerciale e hanno fatto scattare il controllo.


Sotto la cassa è stata rinvenuta una scatola, all'interno della quale vi erano due stecche di hashish, un bilancino di precisione e oltre 200 bustine vuote, idonee al confezionamento delle singole dosi. La droga era stata appena consegnata ad A.R., nato in Bangladesh, di 26 anni, da A.L.A., egiziano di 27, indosso al quale è stato rinvenuto anche il corrispettivo delle vendita, 3 banconote da 50 euro. A confermare i rapporti tra i due, i messaggi rinvenuti sui rispettivi smartphone, dove veniva fatto esplicito riferimento alla costante compravendita di stupefacenti tra i due. Inoltre, nel sottoscala dell'esercizio commerciale, sono state rinvenute «pipette» e carta stagnola, il che farebbe ritenere che il locale era divenuto un luogo utilizzato dai tossicodipendenti per consumare eroina e crack. Al termine, pertanto, i due sono stati arrestati. Dovranno rispondere di detenzione al fine di spaccio di stupefacenti.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero