Roma centro di raccolta soldi: così trasferivano in Cina i guadagni del narcotraffico, sequestrati 10 milioni di euro e 267 kg di droghe

Maxi-operazione, 33 arresti

Roma centro di raccolta soldi: così trasferivano in Cina i guadagni del narcotraffico, sequestrati 10 milioni di euro e 267 kg di droghe
In data odierna militari del Nucleo PEF Roma (G.I.C.O.) e del Gruppo Fiumicino, su delega della Procura della Repubblica di Roma - Direzione Distrettuale Antimafia, stanno...

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In data odierna militari del Nucleo PEF Roma (G.I.C.O.) e del Gruppo Fiumicino, su delega della Procura della Repubblica di Roma - Direzione Distrettuale Antimafia, stanno procedendo all’esecuzione dell’ordinanza applicativa di misure cautelari personali con cui il G.I.P. del Tribunale di Roma ha disposto la custodia cautelare: in carcere nei confronti di 22 soggetti e agli arresti domiciliari, nei confronti di 11 soggetti, indagati a vario titolo e in concorso con terzi, per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e al riciclaggio, oltre che per i reati di estorsione, autoriciclaggio e detenzione abusiva di armi. Il provvedimento deriva dalle indagini svolte su delega della locale Procura della Repubblica - D.D.A. nei confronti di due distinti gruppi criminali capitolini dediti al traffico di sostanze stupefacenti.
Nel corso delle attività tecniche emergeva, inoltre, l’esistenza di un sodalizio criminoso gestito da soggetti di nazionalità cinese che avrebbero posto in essere attività di riciclaggio dei proventi illeciti a vantaggio di entrambe le associazioni criminali.
Come ricostruito nel corso delle indagini, le attività di riciclaggio avvenivano presso alcune attività commerciali, riconducibili alle medesime famiglie cinesi, dedite solo formalmente all’import-export di abbigliamento e accessori di moda ma di fatto utilizzate quali “centri di raccolta” del denaro di provenienza delittuosa poi destinato a essere trasferito all’estero (soprattutto nella Repubblica Popolare Cinese) attraverso transazioni atipiche caratterizzate da anonimato e non tracciabilità.

 

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Per la prima volta sono stati tratti in arresto gli organizzatori cinesi di questo sistema che ormai sta prendendo sempre più piede a livello nazionale. Le indagini hanno consentito finora di: 1. sequestrare circa 10 milioni di euro (di cui 8 milioni di euro presso lo scalo aeroportuale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino), nei confronti dei “money mule” incaricati di trasferire fisicamente il denaro fuori dal territorio unionale, 2. accertare conferimenti di denaro di provenienza illecita in favore della compagine cinese di stanza a Roma per oltre 4 milioni di euro, 3. sequestrare oltre 267 kg di sostanze stupefacenti (tra hashish, marijuana e cocaina) e ricostruire traffici per oltre 545 kg di narcotico. Le operazioni sono in corso nelle province di Roma, Padova, Perugia, L’Aquila, Campobasso, Napoli e Reggio Calabria, anche con il supporto dei Reparti territorialmente competenti. Sempre più frequente il coinvolgimento di soggetti di etnia cinese nelle attività criminali nazionali (ormai interlocutori privilegiati della criminalità organizzata).

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Il Messaggero