Roma, festini hard con ricatto: mandiamo a tua moglie il video del sesso a tre

Roma, festini hard con ricatto: mandiamo a tua moglie il video del sesso a tre
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Voleva fare sesso a tre. Con una bionda e con una minorenne. Se possibile di sedici anni. Aveva fatto trattative specifiche un impiegato di banca di quarant'anni per regalarsi con 150 euro un pomeriggio ad alto tasso erotico. Invece l'avventura hard si è trasformata in un incubo. Il rapporto a tre è stato filmato per confezionare un ricatto. «Se non vuoi far saltare il tuo matrimonio. Se non vuoi che tua moglie scopra le tue manie sessuali. E soprattutto se non vuoi finire in galera visto che hai fatto sesso con una sedicenne, dacci quarantamila euro», lo hanno minacciato due gigolò romani amici di una lucciola bionda, una polacca di trent'anni, che d'accordo con lei avevano filmato l'incontro avvenuto in un appartamento all'Appio Latino.


L'INGANNO
Una trappola costruita a puntino. E con un inganno iniziale. La baby squillo che avrebbe dovuto soddisfare con l'amica i desideri dell'impiegato aveva in realtà diciannove anni ed era un'amica della cricca di estorsori. L'impiegato, però, dopo aver versato i primi duecento euro, ha preferito denunciare. E per i tre ricattatori, a conclusione di una indagine coordinata dal pm Caterina Sgrò, la procura ha chiesto condanne dai quattro anni ai quattro anni e mezzo di carcere, ed il rinvio a giudizio per altri sei persone indagate a vario titolo nella vicenda.

Il bancario era stato avvicinato sotto casa la mattina del 25 marzo del 2014. Due uomini travisati l'hanno aspettato in cortile per mostrargli il video hard, registrato a sua insaputa. «Insieme ad una prostituta polacca c'era una minorenne ed è mia sorella», disse uno dei due balordi. «La pagherai». Era stato questo il primo avvertimento. Poi i due anno quantificato il prezzo da pagare. Quarantamila euro, di cui ventimila euro dalla polacca. Così anche la lucciola per meglio soggiogare il bancario infedele aveva provato a giocare il ruolo della vittima. Qualche giorno dopo l'uomo sborsa i primi soldi, duecento euro. «Non ho di più per ora», quasi si scusa. I soldi, invece, alla fine li ha incassati la vittima. Una volta denunciato il caso i tre estorsori hanno accettato di risarcire la vittima con seimila euro.
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Il Messaggero