Quelli che sono contenti perché a Roma ci sono i serpenti

Un serpente a passeggio per le strade di Roma
È proprio vero che Roma accoglie tutti. Gli ultimi ospiti pare siano i serpenti, avvistati sempre più spesso nei giardini dei palazzi, nei parchi pubblici, tra i...

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È proprio vero che Roma accoglie tutti. Gli ultimi ospiti pare siano i serpenti, avvistati sempre più spesso nei giardini dei palazzi, nei parchi pubblici, tra i cespugli ai lati del Tevere, persino in mezzo alla strada (in settimana è successo all’Ostiense): ogni giorno almeno una decina di apparizioni. Il bello è che per molti romani l’invasione dei rettili è una buona notizia. «Mangiano i topi» dicono, ed è difficile dargli torto. Altri sottolineano che la presenza di serpenti è considerata dagli zoologi un ottimo segnale dal punto di vista naturalistico, significa che in fondo l’ambiente è sano. E in effetti è vero, Roma è diventata un paradiso della biodiversità, tra pappagallini amazzonici e pappagallini africani, tartarughe americane, gabbiani mediterranei, cinghiali etruschi. Dicono ancora che questi serpenti cittadini non sono velenosi, che siano nostrani (biacchi, cervoni, bisce) o di provenienza esotica, compresi i pitoni che qualcuno ha avuto la bella idea di importare come animale di compagnia, e che appena possono escono di casa e vanno a farsi una passeggiata - come non capirli - per godersi la città più bella del mondo. E dunque ci spiegano che dobbiamo essere contenti di convivere con questi animali striscianti, così simpatici e innocui, evviva, che fortuna. E speriamo di vedere prima o poi qualche coccodrillo nel laghetto di Villa Borghese.

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Il Messaggero