Roma, ville, palazzi e dieci auto: maxi sequestro da 4 milioni di euro a famiglia Di Silvio parenti di Casamonica

Oltre 4 milioni di euro. A tanto ammonta il valore dei beni che i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno sequestrando ad appartenenti alla famiglia Di Silvio,...

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Oltre 4 milioni di euro. A tanto ammonta il valore dei beni che i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno sequestrando ad appartenenti alla famiglia Di Silvio, imparentati con i Casamonica e gli Spada, note famiglie di origine Sinti.

 

Il decreto di sequestro dei beni anticipato, finalizzato alla confisca, ex artt. 20 D.Lgs 159/2011, quale Misura di Prevenzione Patrimoniale, emesso dal Tribunale di Roma - Sezione Misure di Prevenzione, è arrivato a conclusione di indagini patrimoniali, svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, che hanno consentito di rilevare come i 6 proprietari, destinatari del provvedimento di sequestro, appartenenti alla famiglia Di Silvio, disponessero di beni del valore del tutto sproporzionato rispetto al reddito percepito e dichiarato da loro e dalle persone rientranti nel loro nucleo familiare, tanto da far ritenere che tali risorse economiche costituiscano provento o reimpiego di attività delittuose. 
Il provvedimento è stato adottato su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma che, nel valutare la perdurante pericolosità sociale dei 6 destinatari, ha recepito la proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale avanzata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, basata sulla mancata dimostrazione della legittima provenienza dei beni nella disponibilità dei proposti e la manifesta sproporzione tra il patrimonio accumulato dagli stessi e dai propri nuclei familiari negli ultimi 20 anni, rispetto al reddito dichiarato al fisco. Il sequestro di oggi riguarda una palazzina condominiale sviluppata su tre piani, un appartamento e un terreno ubicati in zona Tor Vergata a Roma, una villa e 4 terreni nel comune di Ciampino, 10 autovetture e rapporti bancari accesi presso 6 istituti di credito, il tutto per un valore complessivo stimato di circa 4 milioni di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero