"Roma scuola aperta", una mappa di proposte e iniziative per gli istituti della Capitale

"Roma scuola aperta", una mappa di proposte e iniziative per gli istituti della Capitale
“Roma scuola aperta. La città educante”: ecco la nuova iniziativa della Capitale. Con l’approvazione del sindaco Roberto Gualtieri e degli assessori...

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Roma scuola aperta. La città educante”: ecco la nuova iniziativa della Capitale. Con l’approvazione del sindaco Roberto Gualtieri e degli assessori Claudia Pratelli e Miguel Gotor si apriranno le porte a questo progetto innovativo. Già a partire dall’anno scolastico in corso, le scuole romane, tra cui l’IC Pablo Neruda, potranno essere animate anche in orari, per così dire, inconsueti: tre pomeriggi a settimana, dalle ore 16.30 alle 18.30, si attiveranno vari tipi di laboratori interessanti e coinvolgenti. Il sabato mattina invece, dalle 9.30 alle 11.30, sarà dedicato a tavole rotonde – riguardanti temi come il bullismo, il cyberbullismo e gli stereotipi di genere – convegni, saggi musicali, teatrali e cinematografici.

 

 

 

Gli obiettivi del progetto


Tra gli obiettivi di questo progetto vi è quello di dare la possibilità ai bambini e alle bambine di vivere in una società, entro i confini del proprio quartiere, che assuma essa stessa un ruolo educativo e formativo. Si dà il benvenuto a tutti: bambini e bambine, ragazzi e ragazze, soggetti della Comunità Educante, alunni e alunne a rischio di abbandono o dispersione scolastica, famiglie a rischio emarginazione o con disagio socioeconomico ed infine studenti e studentesse con disabilità o con BES.

La scuola diventa, in questo modo, una piattaforma di lancio di diverse attività, le quali contribuiscono al benessere e alla crescita sociale dei ragazzi, con uno sguardo particolare alle fragilità di ogni genere. Un aspetto importante è che i partecipanti si sentano liberi di esprimere le proprie emozioni.


Spesso, inoltre, la povertà educativa è strettamente legata alla dispersione scolastica, pertanto, coinvolgendo i docenti e le associazioni presenti sul territorio, verranno attivati dei laboratori di supporto allo studio e un laboratorio per l’insegnamento della lingua italiana agli stranieri. A questi seguiranno anche un laboratorio teatrale e uno di cinematografia, tenuti da un registra, e gruppi di lettura, con eventuali interviste ad autori, per far riscoprire ai giovani il piacere di leggere e allontanarli, anche se per poco, dai social e dagli strumenti informatici che quotidianamente li circondano. In sintesi, un progetto nobile e lodevole che mira a favorire la nascita di una comunità educante. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero