Roma, violenta rissa tra ambulanti a piazza Vittorio per spartirsi il "territorio": 5 arresti

Roma, violenta rissa tra ambulanti a piazza Vittorio per spartirsi il "territorio": 5 arresti
La presenza costante dei Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante nel quartiere Esquilino, in particolare in piazza Vittorio Emanuele II, ha scongiurato il peggio, ieri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La presenza costante dei Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante nel quartiere Esquilino, in particolare in piazza Vittorio Emanuele II, ha scongiurato il peggio, ieri pomeriggio, per una furibonda lite tra venditori ambulanti. Cinque persone, tre cittadini del Nepal, padre e il figlio di 55 e 33anni e la moglie di 26 e un 52enne e una 27enne, entrambi romani, sono stati arrestati con l'accusa di rissa aggravata. Nello specifico, il 52enne, titolare di una licenza di venditore ambulante, posizionato con un banco vendite sotto i portici di Piazza Vittorio, a pochi metri da quello gestito dai cittadini del Nepal, ha chiesto a questi ultimi di spostarsi per consentire il passaggio di eventuali acquirenti. Il capofamiglia nepalese, infastidito da tale richiesta, ha rifiutato di spostarsi, dando luogo, prima ad una lite verbale e poi ad una violente rissa. La zuffa è degenerata quando sono intervenuti, in aiuto, il figlio del 55enne, supportato dalla moglie e, la compagna del venditore ambulante romano. I carabinieri che si trovavano a pochi metri, hanno notato la scena e sono subito intervenuti, evitando conseguenze ben più gravi. Prima dell'arresto ai domiciliari, i cinque sono stati portati in ambulanza presso gli ospedali San Giovanni e Santo Spirito.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero