Nelle dichiarazioni sottoscritte al momento di entrare nei campi autorizzati, risultavano nullatenenti, o quasi. Famiglie indigenti, senza mezzi di sostentamento, e invece erano...
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LA PROTESTA Le famiglie allontanate avevano un "alto tenore di vita" e da un anno avevano ricevuto un decreto ingiuntivo per abbandonare il campo. Ma Haakja Husovic, uno dei rom sgomberati, spiega: «Certo, certo che ho il conto alle Poste. Ho depositato in 35 anni di lavoro la somma di 100mila euro. Faccio da sempre anche la dichiarazione dei redditi ed è tutto dimostrato. Potevano farli prima questi accertamenti, non dopo tutti questi anni».
Ora il rischio è quello di un flash back. «Io lo dico: torneremo al Casilino 900 - conclude l'uomo - hanno speso tutti quei soldi e adesso torniamo al punto di partenza». L'indagine parte da lontano e non si ferma qui. Altre persone saranno espulse dalle strutture nelle prossime settimane, nell'ambito di una stretta decisa dal Campidoglio sul fenomeno delle occupazioni abusive delle unità abitative allestite nei villaggi attrezzati.
Obiettivo di questa ricerca, le posizioni di centinaia di rom, quelli ospitati nei campi nomadi in via di Salone, La Barbuta, via Salviati, via Cesare Lombroso, al centro d'accoglienza di via Visso, via dei Gordiani, a Castel Romano, al villaggio River di via Tiberina. «Abbiamo scoperto fino ad oggi quasi 10 milioni di euro in mano a queste persone».
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Il Messaggero